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Il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel novembre 1999 dalle Nazioni Unite.
Per violenza non si intende solo quella fisica, ma anche quella psicologica, verbale e morale che molte donne sono costrette a subire dentro e fuori le mura domestiche.
Una selezione di letture per sensibilizzare e riflettere su questo grave problema sociale.
Le testimonianze di donne abusate e umiliate che hanno avuto il coraggio di denunciare
Saggi divulgativi per far riflettere su uno dei più gravi problemi della nostra società
Sei graphic novel per raccontare la violenza di genere attraverso le immagini
L'amore può declinarsi in molti modi. Alcuni possono rivelarsi distruttivi: per esempio se la persona che amiamo è un narcisista manipolatore.
Uno struggente memoir, un racconto intimo che grazie alla forza dell'arte diventa una potente denuncia della violenza di genere.
Carmela Cirella aveva 13 anni quando, dopo essere stata stuprata da più uomini, si toglie la vita. Basato sul suo diario, un grido di aiuto, di rabbia e di speranza.
Åsa, la protagonista di questo commovente graphic novel, racconta il dramma della violenza domestica attraverso questa vicenda autobiografica.
Un sogno di ribellione e libertà si trasforma in incubo per due giovani donne. Un toccante atto d'accusa contro il machismo e la violenza sessuale.
Con il suo segno denso e corporeo, Nina Bunjevac ha creato una parabola moderna che illustra senza ipocrisie la brutalità della violenza sessuale.
Le storie di donne vittime di femminicidi
Pagine intrise di dolore, racconti di abusi e violenze, ma anche di forza e riscatto
La violenza di genere raccontata attraverso grandi pellicole
La data simbolica ricorda il brutale assassinio delle sorelle rivoluzionarie dominicane Mirabal durante il regime di Trujillo nel 1960. Le tre ragazze, denominate “las Mariposas”, lottarono contro la dittatura e furono brutalmente uccise dai servizi segreti in un’imboscata, mentre si stavano recando a far visita ai mariti detenuti. La loro scomparsa ha scatenato una dura reazione popolare che ha portato nel 1961 all’omicidio del dittatore. Inoltre, in loro memoria, il 25 novembre del 1981 si tenne il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e, da allora, la giornata è stata riconosciuta come data per ricordare e denunciare il maltrattamento fisico e psicologico su donne e bambine.
Il 25 novembre è ricordato anche come “Orange Day” con il colore scelto per simboleggiare l’uguaglianza di genere in tutto il mondo; in Italia la commemorazione è simboleggiata dal rosso delle scarpe che spesso vengono sparse nelle piazze italiane per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla scia dell’installazione Zapatos Rojas dell’artista messicana Elina Chauvet.
Se in alcuni paesi il femminicidio è ancora praticato alla luce del giorno, in altri, tra cui anche i paesi più sviluppati ed emancipati, si cela soprattutto tra le mura domestiche. Oggi in Italia i femminicidi rappresentano il 42% delle persone uccise, un tasso che continua a crescere tragicamente e che ci fa capire quanto ancora sia necessario confrontarsi con questo grave problema sociale.
Che questa giornata possa rappresentare un momento in cui riflettere su quanto ancora si possa fare per cancellare le parole violenza e femminicidio dai dizionari delle lingue moderne, cosicché ogni donna, ragazza e bambina possa sentirsi finalmente libera.
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