"Attore italiano. Fra i più dotati della generazione affermatasi negli anni ’90, esordisce con P. Avati nel 1991 in Fratelli e sorelle, ma acquista popolarità soprattutto grazie a Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1996) di E. Negroni e alla campagna pubblicitaria di una nota marca produttrice di gelati. Sul set di questi spot incontra D. Luchetti che ne fa il protagonista della sua intensa rievocazione della lotta partigiana I piccoli maestri (1998), tratto dall’omonimo romanzo di L. Meneghello. La consacrazione arriva lo stesso anno con la sorprendente opera prima di L. Ligabue Radiofreccia, per la cui interpretazione riceve il primo David di Donatello come miglior attore protagonista, aggiudicandosene poi un altro con L’ultimo bacio (2001) di G. Muccino, dove interpreta con persuasiva leggerezza il ruolo di un trentenne alle prese con la necessità di scegliere tra la spensieratezza giovanile e le responsabilità della vita adulta. Dopo Le fate ignoranti (2001) di F. Ozpetek, in cui dà vita a un omosessuale alle prese con la vedova del suo amante defunto, e Santa Maradona (2001) di M. Ponti, dove riprende lo stereotipo giovanilistico nella figura di un neolaureato che rifiuta di crescere, interpreta il poeta Dino Campana nella sua tormentosa relazione con Sibilla Aleramo (L. Morante) in Un viaggio chiamato amore (2002) di M. Placido aggiudicandosi la Coppa Volpi a Venezia. Nel 2004 lavora prima con C. Mazzacurati in L’amore ritrovato, adattamento del romanzo di C. Cassola Una relazione, ambientato fra gli anni ’30 e la fine della seconda guerra mondiale, quindi torna a collaborare con M. Placido, che lo dirige in un ruolo spettrale e fantasmatico nel controverso Ovunque sei (dove appare tra l’altro in una scena di nudo integrale che suscita polemiche al Festival di Venezia). L’anno successivo è invece un operaio che vive fuori dagli schemi e dalle regole borghesi nel coraggioso Provincia meccanica, diretto dall’esordiente S. Mordini e il commissario Scialoja in Romanzo criminale di M. Placido, in una delle sue interpretazioni più convincenti. Dopo la seconda esperienza con F. Ozpetek in Saturno contro (2007), si dedica prevalentemente al cinema d’oltralpe (Tutta colpa di Fidel, 2006, di J. Gavras; Triplice inganno, 2006, di J. Cornuau; Solo un bacio per favore, 2007, di E. Mouret)."