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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Raramente ho trovato un libro scritto così male. Passi lo stile ridondante e infarcito di frasi incidentali, passi la scopiazzatura palese di Bridget Jones, ma gli errori grammaticali proprio non li tollero: la Gazzola fa un uso dei tempi verbali del tutto arbitrario. Mi sono tenuta a lungo lontana dai suoi libri, poi un commento positivo di Alicia Gimenez Bartlett mi ha fatto cambiare idea: l'unica spiegazione accettabile è che Alicia abbia letto una traduzione fatta meglio dell'originale...
Ho finito da poco tempo di leggere questo primo romanzo di Alessia Gazzola e ho avuto due opinioni completamente differenti durante il corso della lettura. La prima parte del romanzo l'ho trovata estremamente scorrevole, divertente, Alice è una pasticciona cronica ma trasmette passione per il suo lavoro e le indagini svolte durante questa prima parte del romanzo sono passate molto velocemente. La seconda invece mi ha deluso molto. Trovo che l'autrice si sia persa nella narrazione, il giallo lascia troppo spazio alla storia d'amore ma soprattutto non c'è un vero finale! Davvero il colpevole viene scoperto in modo così inutile? sono sconcertata. Comunque do tre punti come valutazione perchè il libro si fa leggere ed è molto piacevole. Spero di trovare un miglioramento nel secondo volume!!
E' un libro grazioso, senza grosse pretese. Sinceramente non mi aspettavo ne' un giallo ne' un thriller quindi non è andato al di sotto delle aspettative. La storia scorre bene, i protagonisti sono ben caratterizzati e la nostra "eroina" D.ssa Allevi è un personaggio veramente interessante. Un po' inconsistente il finale, avrei preferito un epilogo più conclusivo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Opera prima presentata con un massiccio battage pubblicitario, il romanzo della giovane Alessia Gazzola si presenta come un esperimento interessante, ma non completamente riuscito. C'è poco, in L'allieva, che il frequentatore abituale del genere thriller non abbia già incontrato altrove: un medico legale nei panni dell'investigatore, un omicidio che coinvolge persone vicine alla protagonista, la descrizione minuziosa di analisi e procedure. Patricia Cornwell è chiaramente un nume tutelare di quest'opera la cosa non è in sé un peccato e l'ambientazione italiana non nuoce particolarmente alla narrazione. Personaggi e ambienti sono stereotipati e in linea con un certo immaginario televisivo, ma questo non costituisce una sostanziale rottura rispetto ai modelli, e difficilmente alienerà gli appassionati del genere. Meno riuscito, forse, e meno giustificato, il tentativo di rendere la protagonista simpatica "a prescindere", dotandola di un carattere mutuato (come la fascetta dell'editore non manca di ricordarci) dalla Bridget Jones dei romanzi di Helen Fielding. La trama è perciò costellata dalle sfortune e dalle pessime figure della volenterosa Alice Allevi, medico legale al suo esordio nella professione, e già sottoposta a strapazzamenti che poco hanno a che fare con la medicina forense. Il romanzo soffre per questa insolita schizofrenia tra poliziesco, romanzo rosa, noir. La campagna pubblicitaria non lascia alcun dubbio sul fatto che il romanzo sia diretto, e in maniera poco lusinghiera, a un pubblico trasversale, probabilmente femminile e non esageratamente esigente. Se trama e narrazione restano più che godibili, il personaggio della protagonista cammina sulla linea sottile che separa la simpatia che si prova per i cuccioli un po' goffi e l'irritazione quasi fisica che il gigioneggiare a oltranza spesso provoca.
Davide Mana
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