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Finalista Premio Campiello 2021
Tutto comincia con Delitto e castigo, un romanzo che Paolo Nori legge da ragazzo: è una iniziazione e, al contempo, un'avventura. La scoperta è a suo modo violenta: quel romanzo, pubblicato centododici anni prima, a tremila chilometri di distanza, apre una ferita che non smette di sanguinare. "Sanguino ancora. Perché?" si chiede Paolo Nori, e la sua è una risposta altrettanto sanguinosa, anzi è un romanzo che racconta di un uomo che non ha mai smesso di trovarsi tanto spaesato quanto spietatamente esposto al suo tempo.
«Come si suole dire, da Sanguina ancora emerge un ritratto inedito di Dostoevskij, solo che in questo caso è vero, e alcuni dettagli non possono non deliziare l’appassionato: su tutti un «cappello alla Zimmermann» che dalla realtà finisce in Delitto e castigo» - Vanni Santoni, la Lettura
«In occasione dei 200 anni dalla nascita di Dostoevskij, Mondadori, per la firma di Paolo Nori, ne propone una biografia sotto forma di romanzo intitolato Sanguina ancora per precisare che quella dello scrittore russo è, in realtà, L'incredibile vita» - Panorama
Se da una parte Nori ricostruisce gli eventi capitali della vita di Fëdor M. Dostoevskij, dall'altra lascia emergere ciò che di sé, quasi fraternamente, Dostoevskij gli lascia raccontare. Perché di questa prossimità è fatta la convivenza con lo scrittore che più di ogni altro ci chiede di bruciare la distanza fra la nostra e la sua esperienza di esistere. Ingegnere senza vocazione, genio precoce della letteratura, nuovo Gogol', aspirante rivoluzionario, condannato a morte, confinato in Siberia, cittadino perplesso della "città più astratta e premeditata del globo terracqueo", giocatore incapace e disperato, marito innamorato, padre incredulo ("Abbiate dei figli! Non c'è al mondo felicità più grande", è lui che lo scrive), goffo, calvo, un po' gobbo, vecchio fin da quando è giovane, uomo malato, confuso, contraddittorio, disperato, ridicolo, così simile a noi. Quanto ci chiama, sembra chiedere Paolo Nori, quanto ci chiama a sentire la sua disarmante prossimità, il suo essere ferocemente solo, la sua smagliante unicità? Quanto ci chiama a riconoscere dove la sua ferita continua a sanguinare?
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Secondo libro che leggo di Paolo Nori, dopo Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova (Mondadori, 2023), questo secondo romanzo misto a saggio Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fëdor M. Dostojevskij (Mondadori, 2021) che è un viaggio nella cultura russa e nel mondo dostoevskiano. Quello che più mi piace di Nori è che indaga nelle opere, nella cultura, nella lingua, c’è molta intertestualità nei suoi libri, come questo stralcio che riporto: «Secondo Michail Bachtin, come abbiamo già detto, la caratteristica di Dostoevskij è la polivocità: nei suoi romanzi, ogni personaggio ha la propria voce, che riflette la propria cultura, la propria educazione, il proprio carattere, il proprio stato d’animo, e il romanzo è una specie di concerto, una specie di coro al quale partecipano, ognuno a modo suo, tutti i personaggi. Secondo Bachtin ci sono due modi di scrivere: un modo corretto, grammaticalmente impeccabile, che risponde alla funzione centripeta, della lingua, e che fa riferimento a una grammatica, a una sintassi e a una morfologia codificate da un’autorità linguistica e unanimemente riconosciute, e un modo scorretto, grammaticalmente discutibile, che risponde alla funzione centrifuga, della lingua, e che, della lingua ufficiale, corretta, scolastica, si fa beffe. Secondo Bachtin, la letteratura che risponde alla prima funzione, quella centripeta, si fa a corte, tra i ceti dirigenti, tra i nobili. Quello che non mi piace invece è che delle volte è troppo egoriferito, e che racconta molto di sé nella narrazione, alternando nei suoi libri vita di Dostojevskij ad accadimenti personali propri. Nonostante ciò, gli riconosco la grande abilità di studioso, accademico, traduttore. Spero scriva altri libri che ci portino a scoprire più da vicino e intimamente altri scrittori russi.
Ho trovato il libro interessantissimo e mi ha ovviamente catapultato nel mondo di Dostoevskji, però ho un rilievo da fare allo stile dell'autore... LE VIRGOLE??!! Sembra che siano avanzate da un altro libro e siano gettate qua in abbondanza e a casaccio...
Libri molto interessante
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Oltre a essere stato uno degli astri più luminosi dell'età dell'oro del romanzo russo, Fëdor Michajlovi? Dostoevskij ha vissuto un'esistenza quantomeno fuori dall'ordinario. La biografia di Dostoevskij è al centro di Sanguina ancora, il quasi-romanzo di Paolo Nori finalista al recentissimo Premio Campiello 2021, un libro da leggere con la matita in mano e il blocco degli appunti sempre sulla scrivania. In questo segnale di Maria Candida Ghidini torniamo sulla vita del grande scrittore russo, passiamo in rassegna il libro di Nori e ci rinfreschiamo la memoria su una delle stagioni letterarie più esaltanti della storia.
Recensione di Maria Candida Ghidini
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