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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo film mi è molto piaciuto
Film carino in cui Pif esordisce come regista. Nel film vengono raccontati i fatti di mafia avvenuti tra gli anni '70 ed '80 in maniera romanzata aggiungendoci pure una storia d'amore. Il risultato è comunque un film piacevole, istruttivo e divertente.
Pif porta al cinema un'idea bizzarra: raccontare la mafia dagli anni '80 in poi come sottofondo di una storia d'amore, ed il risultato è davvero molto buono! Se ogni spettatore, una volta finito il film, andasse ad informarsi anche solo su uno dei personaggi che sono state vittime delle stragi e degli omicidi da parte della mafia, il film avrebbe raggiunto un obiettivo strepitoso nella lotta alla criminalità organizzata e nell'accrescimento della cultura civica.
Recensioni
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Il film trova la sua rilevanza in quello che racconta e la sua forza in come lo racconta e come rappresenta la mafia senza indulgenze celebrative
Trama
Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina che gli ha incendiato il cuore. Nato a Palermo, Arturo è stato concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da quel momento e da che si ricordi la sua vita, spesa a Palermo, è stata allacciata alla Mafia e segnata dai suoi efferati delitti. Cresciuto in una famiglia passiva, in una città 'muta' e tra cittadini incuranti dei crimini che abbattono i suoi eroi in guerra contro la Mafia, Arturo prova da solo a produrre un profilo e un senso a quegli uomini contro e gentili che gli offrono un iris alla ricotta (il commissario Boris Giuliano) o gli concedono un'intervista (il Generale Dalla Chiesa). L'unico che proprio non riesce a incontrare, ma di cui ritaglia e colleziona foto dai giornali, è il premier Giulio Andreotti, che da una trasmissione televisiva gli impartisce un'ideale lezione sentimentale da applicare al cuore della piccola Flora. Gli anni passano, la Mafia cresce in arroganza e crudeltà e i paladini della giustizia vengono falciati, sparati, esplosi. Soltanto Arturo rimane uguale a se stesso, ossequiante e 'svenduto' in una televisione locale e nella campagna elettorale di Salvo Lima. Ma la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino lo risveglieranno da un sonno atavico e dentro una città finalmente cosciente.
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