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«In una città traboccante di rifugiati ma ancora per lo piú in pace, o almeno non del tutto in guerra, un giovane uomo incontrò una giovane donna in un'aula scolastica e non le parlò.»
«"Exit West" è una favola lieve e feroce che racchiude tutto l'orrore buio del nostro presente, ma lo proietta e lo risolve in un "futuro plausibile", dove l'umanità cerca e alla fine trova un calore e un colore inaspettati» – Massimo Giannini
Nadia e Saeed vogliono tenere in vita il loro amore giovane e fragile mentre la guerra civile divora strade, case, persone. Quando tra posti di blocco, rastrellamenti e sparatorie la morte appare come l'unico orizzonte, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un'altra parte, verso una nuova speranza. Inizia cosí il viaggio di Nadia e Saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via. Un romanzo tenero e spietato, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la potenza visionaria della grande letteratura.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'ho letto spinta dalla trama e dal fatto che fosse stato inserito tra i migliori libri del XXI secolo del New York Times. Personaggi piatti e non caratterizzati, trama piatta, originale l'idea delle porte che non è spiegata e rimane lí, il dramma è dato dalla guerra che non si capisce dove si svolge. Tutto molto scialbo, però è breve e si legge in poco tempo.
Nadia e Saeed sono due giovani che vivono in un Paese sull'orlo della guerra civile. Si sono appena conosciuti, si sono piaciuti subito, ma il tempo sembra muoversi contro di loro. Presto i miliziani e le forze governative finiscono per scontrarsi, lottando per tutta la città; Nadia e Saeed si ritrovano al centro di un conflitto che non guarda in faccia nessuno. Ma se improvvisamente, all'inizio quasi come una leggenda metropolitana, un segreto sussurrato, ma poi in maniera sempre più reale, iniziassero a comparire delle misteriose porte in grado di collegare diverse parti del mondo? Se fosse possibile abbandonare la guerra e il dolore e la distruzione e gettarsi a capofitto in una nuova terra, l'uomo riuscirebbe a salvarsi? Nonostante la sua brevità, si è rivelata una lettura intensissima, densa, che si legge velocemente ma che è impossibile prendere alla leggera. Non solo per i temi più "evidenti": si parla di guerra, di migranti, dell'incapacità umana di accettare il prossimo in cerca d'aiuto, della paura del diverso, dell'ignoto e di ciò che già è noto. Ma si parla anche di religione e appartenenza, di crescita e scelte forzate, della scoperta di sé e dell'altro, della comunione tra persone e luoghi e di come tutto il mondo sia, effettivamente, paese. Perché queste porte che Hamid ha strategicamente posizionato rappresentano anche un altro passaggio, che conosciamo tuttə. Con un po' di magia, Hamid ha trasformato un cellulare da una finestra in una porta, eliminando barriere e confini. Utilizzando un linguaggio semplice ma poetico, un flusso di coscienza che ci scorre addosso con la potenza di un uragano, le sue parole non fluiscono lisce come l'acqua, ma ruvide come la sabbia trasportata dal vento, e ci sferzano, e ci feriscono. Siamo tutti migranti, nello spazio o nel tempo, siamo tutti costantemente in viaggio, stiamo tutti affrontando lo stesso viaggio, e solo noi possiamo salvarci. Trovate la recensione completa sul mio blog "Lego, Legimus"
Ho dovuto leggere questo libro per un esame universitario, e ora, dopo averlo finito meno di un'ora fa, posso dire chiaramente che è stato uno spreco di tempo e denaro. La trama è semplice, senza dire nulla. Si basa su due personaggi che non crescono né insieme né individualmente. Non aggiunge nulla al lettore, Fa solo perdere tempo. Non capisco come un libro del genere abbia avuto successo. Trama prevedibile. Momenti di narrazione senza contesto che non fanno altro che appesantire la storia. E l'argomento "fantascientifico" per consentire la storia e giustificarla è completamente spudorato.
Recensioni
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