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Vincitore della 90esima edizione del premio letterario internazionale Viareggio-Rèpaci per la sezione "Opera prima".
Dolore minimo, il romanzo in versi sull’autobiografia transessuale della giovane poetessa Giovanna Cristina Vivinetto è il centro di un caso letterario e mediatico, osannata dalla critica e attaccata da integralisti sui social
«Pochi libri in versi degli ultimi anni hanno saputo raggiungere come Dolore minimo una compattezza tanto estrema, in virtù della quale Orfeo torna solo nel mondo, dopo esser diventato lui Euridice ed essersi calato nel presente assoluto di un oggi e qui tutt'altro che accogliente: "Ora che una grande paura mi prende./ Ora che so di dover andare sola.» - Tuttolibri
«La sua poetica che scorre come i fotogrammi di un film che si rincorrono mostrando dettagli, sguardi, scorci prima nebulosi e poi sempre più limpidi e cristallini, sul ritmo lento del suo respiro.» - il Fatto Quotidiano
«Offrendo il suo stesso travaglio interiore, Vivinetto invita il lettore a perdersi tra le parole per ritrovare brandelli della propria vita. » - Ansa
«prendi, figlio mio,
diventa ciò che sei
se ciò che sei non sei potuto essere»
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Una bellissima opera prima: si tratta di un racconto di formazione in forma di poesia. La musicalità delle parole fa risuonare i sentimenti della trasformazione interiore ed esteriore dell'autrice.
Dolore minimo è un libro poco riuscito, di una medietà estenuante; riusa in modo maldigerito la tradizione, con una lingua che oscilla furbamente tra il poetese e un certo sentimentalismo confessionale. Retorica e melodramma risciacquati in uno sgraziato pop effusivo. Una vera delusione. Ma probabilmente, vista la tematica affrontata, quando troppi consensi convergono in modo quasi acritico c'è da fiutare che trattasi di un testo nato a tavolino e destinato a restare lì, letto e poi abbandonato, almeno per quanto mi riguarda.
Adoro questa autrice. Le sue sono poesie coinvolgenti che ci riempono di emozioni e in particolare di speranza. E' difficile appassionarsi di poesie, ma questa mi pare l'eccezione che conferma la regola.
Recensioni
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