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Anno edizione: 2020
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Oliver Stone mi ha sempre affascinato come regista, ho apprezzato tantissimo quasi tutti i suoi film in particolare Salvador e Platoon. La genesi e la realizzazione di questi 2 film sono parte integrante della 'autobiografia dell'autore che comprende primi 40 anni di vita di Stone. Si presenta come un personaggio complesso, caparbio e deciso ma pronto a mettere in gioco convinzioni e non aver paura dei dubbi. e' un attento osservatore delle persone e dei colleghi ed è abile nel fornire al lettore uno spaccato della scena Hollywodiana e della società americana caratterizzate da tutte quelle contraddizioni che vengono messe a nudo. E' una società allo stesso modo democratica e conservatrice, reazionaria e progressista, sensibile ed egoista tanto capace di slanci libertari quanto di chiusure ermetiche su se stessa. Oliver Stone cerca di imporre la propria sensibilità, e spirito critico attraverso il lavoro di sceneggiatore prima e regista poi.cercando attraverso i suoi film un' identità e una dimensione di equilibrio spesso difficile da raggiundere. A mio avviso ce l'ha fatta. una bella autobiagrafia.Interessante
L'America controversa, pessima e meravigliosa al contempo, del cinema di Stone è anche quella della sua vita: dalla giungla vietnamita come volontario (lui che avrebbe potuto scamparla, come tutti quelli dell'upper class che stavano al college a spese di un qualche facoltoso paparino) al magnifico riscatto dell'Oscar. In mezzo l'insidiosa strada per Hollywood, lastricata di sconfitte, arretramenti, disillusioni, popolata di avventurieri, cavalieri di ventura e di qualche eroe, ma anche di acquisizione della coscienza del proprio talento, di un lavoro di anni che si trasforma, alla fine, in trionfo. Insomma: il grande teorema del sogno americano. Bel libro. Speriamo ci sia un seguito, post-Platoon.
Una bellissima autobiografia, scritta come lui scrive i suoi film: diretta, brutale, senza filtri. Un racconto mai noioso sui primi quarant'anni del regista, dall'infanzia alla notte degli Oscar del 1987 quando vinse per "Platoon", gli anni più rocamboleschi, quelli in cui ha conosciuto la guerra prima e poi i rifiuti come autore di cinema.
Recensioni
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