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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non è il mio preferito di questa autrice; però fa riflettere sulla personalità molto più complessa di ognuno di noi. Siamo tutti una città, diversa.. Bisogna scoprirla e anche perdersi..
Ritengo ingiuste le recensioni impietose che trovo qui sotto. La copertina e il titolo e sottotitolo italiano infatti sviano il lettore poco attento da quello che è, a mio parere, il vero intento dello scrittore. Non è un romanzo rosa ne famigliare; il corpo del romanzo è una lettera di un padre alla figlia in cui cerca di spiegare favolisticamente il perché della depressione e del suicidio della madre. È questa la parte più significativa . Da leggere più attentamente e senza l’aspettativq di trovarsi davanti ad una storia d’amore surreale come parrebbe dalle prime pagine.
Non mi è piaciuto affatto….E mi dispiace veramente, perché le premesse erano buone, l'idea di fondo, il fatto che un padre racconti alla figlia della madre defunta, di "quante donne" sia stata mentre era in vita e di come quando ci s'innamora di qualcuno, ci si dovrebbe innamorare di tutte le sfaccettature che questa persona ha….Anche la copertina l'ho trovata bellissima...insomma avevo tante aspettative, tutte deluse. La storia è alla fine senza senso, infarcita di quante più cose possibili per renderla, invano, interessante.
Recensioni
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Dall’autrice del libro La misura della felicità, un inno all’amore in ogni sua forma, una celebrazione dell’affascinante complessità dell’animo umano.
Mia cara, puoi raggomitolarti e metterti comoda, mentre ti racconto una storia. Qualcuno mi ha detto che sembra una fiaba; del resto, succede sempre con questo tipo di storie, almeno all’inizio. Se in alcuni punti ti sembra inverosimile, ti chiedo scusa. Alcune parti le ho dimenticate, altre ho scelto di dimenticarle. Chi non ha ricordi li ricostruisce sulla carta. Ma adesso basta con le premesse. È ora di cominciare.
A Margarettown puoi arrivarci solo se cerchi di perderti. È una città anonima, quasi invisibile, il classico posto che attraversi quando sei diretto da qualche altra parte. Sbagli un paio di incroci, prendi una stradina che svolta a sinistra e che si perde tra i campi, passi sul piccolo ponte che ti porta dritto alle pendici della collinetta, le giri attorno… ed eccola lì. Quando arrivi non te ne accorgi nemmeno, persino il cartello è tutto rovinato e non riesci a leggere per intero il nome della città. Però ormai ci sei. Pensi di fermarti per qualche giorno e invece ci passi tutta l’estate.
Proprio com’è successo a N., il narratore di questa storia. A Margarettown lui ci è andato con Maggie, la sua fidanzata. Ci è andato per conoscere le zie della donna che ama. Sarebbe dovuto essere un soggiorno breve ma, a causa di un piccolo incidente, è durato più del previsto. Così, con una gamba rotta e tanto tempo a disposizione, N. comincia la conoscenza della cittadina e delle persone che ci vivono. Pochissime, in realtà. C’è la Vecchia Margaret, che sembra essere in grado di leggerti nel pensiero. C’è Marge, con una benda su un occhio e quella sua aria così scorbutica. C’è Mia, che ha diciassette anni e sogna di diventare pittrice, sposare un violoncellista e avere un cane giallo. C’è May, una bambina di sette anni che ama correre e giocare libera nei prati, cogliendo fiori sulle rive di un piccolo fiume. In ognuna di queste donne N. rivede Maggie. La rivede nel colore rosso dei loro capelli, un rosso che assume tonalità diverse a seconda dell’età. La rivede nei loro sorrisi, nei loro occhi e nelle sfumature dei loro caratteri e del loro atteggiamento nei confronti della vita.
Il racconto di N. è un lunga lettera a sua figlia Jane, morta senza aver avuto la possibilità di conoscere sua madre. Una lettera in cui le racconta del loro viaggio a Margarettown e del loro amore. Una lettera che si trasforma presto in una narrazione sorprendente, che si tinge di elementi fiabeschi e misteriosi. Emerge tutto, dalla penna di N. Tutti i sentimenti, positivi e negativi, che ha provato verso Maggie, tutta la paura nel costruire un rapporto con una donna, tutti i dubbi che gli hanno offuscato il cuore. Ma ciò che conta, alla fine, è l’amore che si prova e che si vive. Un amore che va oltre la persona che scegliamo e che ci troviamo davanti in questo momento. Perché ognuno di noi porta con sé le persone che siamo stati, le persone che saremo e quelle che saremmo potuti diventare. Ognuno di noi è una piccola Margarettown, una città che dobbiamo scoprire piano piano. Una città in cui dobbiamo lasciare entrare qualcuno perché la possa conoscere a sua volta e ne possa cantare tutta la bellezza.
Questo romanzo è già apparso in Italia per le Edizioni Frassinelli con il titolo Frammenti di una storia d’amore.
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