L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lo spunto è interessante e il libro è scritto bene, ma secondo me alla fine risulta un po' troppo prolisso e ridondante...
Il mio personalissimo giudizio su quest’opera, è il seguente. L’operazione “di scrittura creativa”, che per molti lettori leggo trattarsi di una trovata geniale, ovvero quella di narrare la molteplicità dei quattro Archie obbligando, forzando il personaggio in quattro storie fisicamente separate, secondo me è un espediente per facilitare una narrazione altrimenti molto più complessa da effettuare. Penso cioè a come sarebbe stato letterariamente più intricato narrare queste vite seguendo una trama lineare. L’autore allora getta dei ponti tra le storie, operazione per me più dettata dalla necessità di cercare di attutire questa imposta frammentarietà, piuttosto che dotata di un valore intrinseco. Se invece dell’opera complessiva si esaminano le singole storie riunite nelle loro parti (non tutte le storie ne hanno quattro), il gradimento sale anche se in misura diseguale. Se poi si leggono le singole pagine o delle piccole sezioni, bisogna dire che sono numerose quelle molto ben scritte e alcune sono anche decisamente belle. Quest’ultima caratteristica invita anche il lettore poco convinto dalla struttura complessiva a proseguire la lettura non è certo la mole, infatti, a far desistere i lettori accaniti! Come ultima osservazione personale, trovo che ormai si dovrebbe escogitare anche per i libri un sistema di classificazione tipo quello ormai in uso per le opere visuali, che permetta di non far andare in mano a un giovane lettore (ma, perché no, anche ad un adulto che non abbia piacere di leggere determinati contenuti) un libro come questo dove sono continui i contenuti sessuali espliciti di ogni genere e che in molte pagine definirei tranquillamente pornografici. Era di primo libro che leggevo di Auster e ne voglio leggere altri per farmi un’idea più completa dell’autore.
Un uomo, 4 possibili vite. Primo romanzo letto di Paul Auster, assolutamente geniale.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
A cura di: Il Rifugio dell'Ircocervo
Un immigrato giunge alle porte dell’America il primo giorno del ventesimo secolo: è un ebreo russo con un nome lungo e difficile; sarebbe meglio un nome più americano per iniziare una vita nel Nuovo Mondo, un nome tipo Rockefeller. Purtroppo il funzionario dell’immigrazione capisce male e Isaac Reznikoff, aspirante Rockefeller, diventa il cittadino americano Ichabod Ferguson.
Da questa confusione di nomi inizia il nuovo libro di Paul Auster, 4 3 2 1 (Einaudi 2017). Come sarebbe la vita di Archie Ferguson (nipote di Ichabod) se il funzionario avesse registrato un nome diverso per suo nonno? Quali potrebbero essere le non-vite di Ferguson, cioè le vite parallele in cui Archie ad ogni bivio prende una strada diversa da suoi alter ego? L’autore decide di raccontarne quattro: in questo libro c’è quattro di tutto, quattro capitoli 1, quattro capitoli 2, quattro Ferguson… di fatto quattro romanzi che compongono un iper-romanzo.
Il libro ha dunque una struttura complicata che richiede al lettore un certo sforzo per non perdere il filo di Arianna di ogni storia; tuttavia, ha poi senso distinguere nelle acque di un grande fiume quelle dei suoi immissari? ciò che conta è il fluire, e 4 3 2 1 è un flusso di parole ammaliante, ora agitato e ora sonnacchioso, in cui è facile perdersi e facile ritrovarsi.
Lungo il suo corso, alcune grandi anse di questo libro-fiume rimangono costanti, pur con diverse forme e traiettorie: Amy (fidanzata, parente, amica…), la passione della scrittura, i diritti civili delle minoranze etniche, la guerra in Vietnam, il ’68. La foce è naturalmente la stessa, un punto di confine fra New York e New Jersey (come l’Hudson River), due città e due stati in cui vivono i quattro Ferguson: un melting pot di povertà e sfarzo, cultura e criminalità, ordine e disobbedienza civile, bianchi neri ebrei italiani suprematisti e pantere, a cui Auster erige un vero e proprio monumento.
4 3 2 1 è un libro sul procedere disordinato, casuale, complicato e sorprendente della vita; lo dice con la disinvoltura di un film di Woody Allen e con la molteplicità dei punti di vista di Jorge Luis Borges: i percorsi delle quattro vite parallele sono pieni di svolte brusche e di inciampi (ma, insomma, basta che funzioni) e alla fine si risolvono in un guizzo metanarrativo, i personaggi escono dal libro e il lettore vi entra.
Dunque, le ragioni per cui 4 3 2 1 merita di esser letto (infischiandosene della mole) sono molte: una struttura singolare, uno stile che affascina, una complessità leggera, e infine un forte sentimento civile e politico. Nel porto di New York, ai piedi della Statua della Libertà, i versi* di una poetessa di origine ebraica, Emma Lazarus, recitano:
[…] Give me your tired, your poor,
Your huddled masses yearning to breathe free,
The wretched refuse of your teeming shore,
Send these, the homeless, tempest-tossed to me,
I lift my lamp beside the golden door!
L’umiliato, l’esule Isaac Reznickoff era giunto in nave ad Ellis Island il primo giorno del ventesimo secolo per la sua nuova vita; e se quel giorno il funzionario dell’immigrazione avesse invece capito bene il suo nome americano, Rockefeller? Nelson Rockefeller è una figura quasi ma non del tutto assente in 4 3 2 1: fu governatore** dello Stato di New York e vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
*Emma Lazarus, The New Colossus, 1883.
**Nelson Rockfeller; Auster invece parla di Rockefeller: un nome fittizio per una persona reale o un nome reale per un personaggio fittizio?
Recensione di Adriano Cecconi
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore