L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (1)
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Opera adatta a chi considera i libri come un modo per vivere altre vite.
"Quanto poco capiamo della vita mentre accade. Gli attimi ci sfrecciano accanto come piloni visti dal finestrino di un treno". Lettura perfetta per iniziare l'anno in bellezza. Veramente un bel libro, che sembra un insieme di racconti ma in realtà è un romanzo. Nove capitoli che parlano di altrettanti uomini, in momenti diversi dell'arco della loro vita, dall'adolescenza alla senilità, che si trovano in varie località d'Europa e che alla fine rappresentano nove declinazioni della stessa persona: l'homo europeus del nostro tempo, tra crisi e senso di sconfitta. Un libro semplice e immediato nello stile ma allo stesso tempo profondo e pieno di spunti di riflessione che ci consente di realizzare "una passeggera immersione nella trama dell'esistenza, l'eterno trascorre del tempo".
Il libro ha molti dei pregi - e qualcuno dei difetti - tipici di una raccolta di racconti. I racconti, pur legati dal fatto di rappresentare ciascuno una fase della vita di un uomo, e pur essendo ordinati idealmente secondo la successione adolescenza-gioventù-età adulta-vecchiaia, sono fra loro molto diversi e si soffermano su aspetti eterogenei dell'esistenza di un uomo - passando effettivamente in rassegna buona parte di "tutto quello che è un uomo", ma non scendendo sempre sufficientemente in profondità. I protagonisti dei racconti sono molto diversi fra loro, al pari delle vicende che ne caratterizzano le storie. Ciò fa sì che il lettore possa senz'altro trovare dei racconti particolarmente congeniali ai propri gusti, così come altri che, invece, lo lasceranno un po' più tiepido.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Szalay e il maschio d’oggi: inadeguato, solo, mediocre
Ci innamoriamo. Succede. Ci innamoriamo di persone, di luoghi, di musiche, di film. Ci innamoriamo di pezzi del nostro passato che consideriamo irripetibili, di persone che non lo meritano, di città che non riusciamo a visitare più di tre, quattro volte nella vita. Ci innamoriamo e dura per sempre. Oppure no. Ci innamoriamo di date, di sguardi, di frasi, di scene teatrali, di spezzoni di film, di ritornelli di canzoni, di frasi di libri. Ci innamoriamo, anche, di libri. Ce n’è uno, in circolazione, di cui è impossibile non innamorarsi. Segni particolari: copertina verde petrolio, autore nato in Canada, di origini ungheresi, cresciuto in Inghilterra e tornato a vivere a Budapest, un risultato che è l’autopsia dell’inadeguatezza, della solitudine, dello spaesamento e dell’insicurezza del maschio contemporaneo, come nessuno lo sa raccontare.
Chi non se l’è ancora procurato, rimedi. Prenda Tutto quello che è un uomo. L’autore si chiama David Szalay. Questo è il suo quarto libro, che l’ha proiettato nella short list del Man Booker Prize 2016, quello di vinto da Lo Schiavista di Paul Beatty. Interessantissimo, quest’ultimo, ma con il limite di una scarsa universalità: tante cose le capisce compiutamente solo chi mastica di politica interna statunitense o magari chi vive nella periferia di Los Angeles. Tutto quello che è un uomo, invece, è un libro di racconti (nove, e forse c’è solo un libro composto da altrettanti racconti, con la copertina candida, che abbiamo la certezza duri di più nel tempo), con un unico chiarissimo tema e una certa coerenza stilistica, che può parlare al cuore di chiunque. Szalay è uno scrittore di prim’ordine, ma solo chi sta dalle parti del cuore o del cervello della casa editrice Adelphi è stato capace di servirci le sue nove storie con un unico destino su un piatto d’argento e con una splendida traduzione, quella di Anna Rusconi.
Cosa c’è in queste centinaia di pagine? Ci sono padri e figli, vecchi e giovani, maschi, in viaggio, senza troppi stereotipi, ma senza sconti, in una porzione delle loro vite, con storie sospese, cioè senza finali definiti. C’è un’indagine in forma narrativa su ogni età della vita, dall’adolescenza a quella che corteggia la morte (ma non vuol saperne). E c’è un ritratto dell’Europa del presente – dalla Germania alla Polonia, dall’Inghilterra all’Italia, da Cipro alla Spagna, senza che questo significhi leggere dei riflessi dei grandi fatti di cronaca internazionale – un continente globalizzato, omogeneo, decadente, quello del ventunesimo secolo, che può sconcertare solo chi chiude gli occhi o fa finta di non vederla, chi sta chiuso nel suo guscio e non può, non vuole, non sa, uscirne. Szalay alza il sipario su grettezza, viltà, squallore e ogni sorta di debolezza. I suoi personaggi (il primo poco meno che minorenne, l’ultimo ultrasettantenne) non ottengono granché, spesso falliscono, anche quando non sembra, anche quando non hanno desideri smodati e chissà quali ambizioni. I giudizi non sono espliciti, ma non c’è scampo: emerge in fretta una certa mediocrità, in vari contesti e in tutte le età, senza che necessariamente ci siano colpi di scena o sorprese; trionfano l’eleganza dello stile e l’empatia dello scrittore con i lettori e i protagonisti delle sue storie.
Cosa vogliono i maschi contemporanei in Tutto quello che è un uomo? Quello che cercano da sempre, ovvero il successo, le donne, la ricchezza, il potere; spesso, quasi sempre, si sentono fuori posto e vanno via, in cerca di se stessi, sono in crisi, sradicati, incompiuti, spaesati, inadeguati, irresoluti: non sanno cosa vogliono e magari quando raggiungono un obiettivo, o sono a un passo dal farlo, lo mollano (esemplare, in tal senso il racconto che ha come protagonista James, un agente immobiliare), quando sono di fronte a un bivio e a una nuova sfida provano a sfuggire come, in un altro racconto, il filologo Karel, tutt’altro che felice che la sua ragazza Waleria aspetti un figlio. Classicissimo, eppure super moderno, il modo in cui Szalay racconta tutto ciò, ovvero la crisi dell’individuo di sesso maschile, narrata in un tempo presente, e malinconicamente, intensamente: i geni letterari dello scrittore del resto oscillano fra la Mitteleuropa e oltreoceano, e in certi passaggi si vedono tutti. Alcuni passaggi dei quali, a lettura ultimata, sarà naturale andare a rileggere. Adolescenti o giovani in vacanza, fra ormoni e disagio esistenziale, anziani terrorizzati dall’ultimo istante che s’approssima, o adulti altrettanti impauriti per i motivi più vari, fanno i conti con il tempo e anche con l’idea di mortalità. I personaggi femminili? L’unica prospettiva in cui vengono inquadrati dall’autore e dai suoi antieroi è, volutamente, con gli occhi di uno sguardo maschile. Con tutto ciò che ne consegue…
La prosa di Szalay è ipnotica e avvolgente, si nutre di ironia amara e grottesca. I suoi personaggi (quasi tutti eterosessuali) forse sgradevoli, ma molto umani, troppo umani, vicini, vicinissimi, a quelli che vivono nel mondo, con tutte le loro aspirazioni e pulsioni, in bilico fra ambizioni e paure, interrogativi esistenziali, errori e speranze; è facile immedesimarsi in loro, perché di fatto l’autore ne adotta il punto di vista. Immedesimarsi uomini e donne, si badi bene: la maggior parte delle donne sanno benissimo, nel bene e nel male, tutto quello che è un uomo.
Recensione di Salvatore Lo Iacono
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore