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letteratura scartavetrando bonarie apparenze
Nitida come fanghiglia millenaria, ecco che scola dai grattacieli obesi di New York la pestilenza sociale e infetta ogni angolo di strada, ogni palpebra cortese, ogni vero resistere al suo coro volgare. Come la luna ogni sera è condannata a guardare tutto questo, ad annaspare fra spazi di cielo senza fuga, lì fissa come su trampoli di cotone, così l'artista si tiene come può al bastone del suo grido. Non tenta di sorreggere se stesso, ma quella foglia di verità ormai oscillante sul pube di paradisi falsi, nel senno ucciso di chi crede al suo opposto, povero accattone benpensante che pratica l'orrore come costume diffuso. Quante cose dimenticò Tommaso D'Aquino nella sua Summa, quante omissioni! Il lercio e l'unto di ogni intorno come regola nobile da omaggiare sempre, l'andirivieni di gigantesche automobili guidate da trichechi inguardabili, in una mappa di rutti e di di baratti, di vanterie gradasse e corna ben vestite. Uno sconquasso che acceca le pupille, l'adesso cercato da uno sguardo puntualmente spogliato di ogni esile raggio di gioia, l'alba abbigliata di un diluvio sporco, perché la vita è ormai una fistola senza cura, un bottone intinto nel veleno, un campo da golf dove le buche sono fosse nelle quali seppellire il nemico. Era ed è per larghi tratti la luce dell'oggi questo divorante trattato sull'anima disfatta, questa potenza in prosa diventata canto ai margini della morte. Lebbra venduta come incenso prezioso, energia morale figlia di orrende pasticche, "quell'opacità felina da eunuco isterico che marcia verso la gelateria con la doppietta fra le gambe". Alla vera letteratura basta anche il suo mignolo più offeso per entrare nella matassa cranica degli uomini e trovare il filo che li svela. Miller non si risparmia, non trattiene nulla del suo seme bollente. E non meno del gemello cancerino qui sale "sulla cima del mondo senza tetto" per mostrarci questa calva miseria, questa gabbia mondana pregna "di orina e sudore zuccherato". Serve aggiungere altro?
Capolavoro assoluto
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