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Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità - Emmanuel Lévinas - copertina
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Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità - Emmanuel Lévinas - copertina

Descrizione


“Totalità e Infinito”, senza dubbio il più famoso dei testi di Lévinas, ha aperto un orizzonte di cui la filosofia del Novecento non ha più potuto fare a meno. Si tratta di uno dei testi di filosofia più conosciuti degli ultimi decenni e senza dubbio il più famoso di Lévinas. In questo volume del 1961 il suo pensiero trova la prima, e per certi aspetti definitiva, sistemazione. Dal punto di vista tematico è infatti un’opera conclusiva le cui tesi sono ormai diventate patrimonio comune dell’attuale panorama filosofico. La pretesa di Totalità e Infinito è la pretesa stessa del pensiero di Lévinas: non si tratta di proporre un’etica come corpus di valori, o di analizzare le conseguenze etiche di una particolare filosofia, bensì di individuare nell’etica il luogo stesso della verità metafisica, la scena del dispiegarsi vivente di questa verità. Scrive Lévinas nella Prefazione: «Senza sostituire l’escatologia alla filosofia, senza “dimostrare” filosoficamente le “verità” escatologiche – si può risalire a partire dall’esperienza della totalità a una situazione nella quale la totalità si spezza, mentre questa situazione condiziona la totalità stessa. Questa situazione è lo sfolgorio dell’esteriorità o della trascendenza sul volto d’altri. Il concetto di questa trascendenza rigorosamente sviluppato si esprime con il termine di infinito».
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Dettagli

2023
12 maggio 2023
384 p., Brossura
9788816417977

Valutazioni e recensioni

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leo essen
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Qual è il loro modo d’essere? Chiede Lévinas in questo libro. L’essere del mezzo, dice Lévinas, non si identifica con quello di un semplice oggetto materiale che si rivela alla percezione o alla scienza. La contemplazione non è in grado di cogliere l'ente in quanto tale. È attraverso l’uso, la manipolazione, che abbiamo accesso ad esso in modo adeguato e del tutto originale. La manipolazione non incontra gli oggetti solo in modo originale, ma anche in modo originario: non è successiva ad una rappresentazione. È per questo che Heidegger si oppone all’opinione corrente secondo cui prima di manipolare qualcosa è necessario rappresentarselo. I mezzi (tecnici) sono gli oggetti che il Dasein scopre in un modo determinato della sua esistenza: la manipolazione. Non sono delle semplici cose. La manipolazione è, in un centro senso, l'effettuazione del loro essere. Essa non determina ciò che essi sono, ma il modo in cui incontrano il Dasein. L’essere dei mezzi è l’utilizzabilità (Zuhandenheit). Ed è proprio perché la manipolazione non è successiva a una rappresentazione, che l’utilizzabilità non è una semplice presenza (Vorhendenheit) sulla quale verrebbe a innestarsi una nuova proprietà. L’utilizzabilità è assolutamente irriducibile e originaria. Qual è la struttura dell’Utilizzabilità? chiede ancora Lévinas. Essa è essenzialmente costituita dal Rimando (Verweisung). Il mezzo, dice, è «in vista di» qualcosa. Per questo non è un essere separato, ma è sempre in connessione con altri mezzi. Appartiene anzi al suo modo di essere il fatto di far posto alla totalità dell’opera in rapporto alla quale è. Il mezzo è nel suo ruolo adeguato – e l’utilizzabilità caratterizza il suo essere in sé – solo quando tale utilizzabilità non è esplicita, ma si ritira sullo sfondo e il mezzo è compreso a partire dall’opera. Anche quest’opera è, a sua volta, un mezzo: la scarpa esiste per essere portata, l’orologio, per indicare l’ora. Ma, dice, d'altra parte, la costi

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Giorgio
Recensioni: 4/5

Una delle opere fondamentali di Lévinas accanto a "Altrimenti che essere", essendo l'una il presupposto dell'altra. In Totalità e infinito la filosofia sfonda la sistematicità dell'essere per enucleare la differenza tra il Medesimo e l'Altro, e solo in questo rapporto (infinito e con l'infinito) la filosofia diventa metafisica e, così intesa, Etica. L'etica di Léwinas non è un fatto interiore ma il desiderio di un'interiorità stanca del proprio per sé, e che diventa davvero se stessa soltanto se è desiderio - relazione all'Altro, al Volto, da cui il Medesimo è interpellato per essere fecondo, padre e fraterno, per diventare altro, e altro ancora nella continua e intervallata rinascita dell'Esteriorità, contro il Potere politico, la Guerra, la Morte. Non va letto una volta soltanto. E' ricco di contenuti e di spunti. E' difficile e facile. Consigliatissimo.

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Conosci l'autore

Emmanuel Lévinas

1906, Kaunas

Emmanuel Lévinas (1906 – 1995) è stato un filosofo lituano di origini ebraiche, naturalizzato francese. Dopo aver vissuto la rivoluzione russa in Ucraina, nel 1923 si trasferisce in Francia a Strasburgo, dove inizia gli studi universitari, seguendo i corsi di Charles Blondel e di Maurice Halbwachs. È di questi anni la sua amicizia con Maurice Blanchot. Nel 1928-1929 si reca a Friburgo, dove assiste alle ultime lezioni di Husserl e conosce Heidegger. Dal 1930 fino alla guerra occupa diverse funzioni nella École normale israélite di Auteuil, che forma gli insegnanti dell'Alliance Israélite Universelle e stringe amicizia con Henri Nerson. Con l'invasione tedesca della Francia nel 1940 Lévinas viene fatto prigioniero e trasferito...

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