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Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Michael Crichton è un grande maestro del thriller che ha prestato più di un romanzo al cinema. Uscito nel 1999, anche "Timeline" ha avuto un adattamento nel 2003 firmato da Richard Donner. Al centro del romanzo abbiamo un'avventura incredibile. Il professore Edward Johnston è a capo della missione di ricerca archeologica vicino alla Dordogna, finanziata dalla ITC, un'agenzia di meccanica quantistica che sviluppa tecnologie avanzatissime. Ad esempio una macchina per viaggiare attraverso gli universi paralleli al nostro, alcuni dei quali collocati in epoche diverse. Quando Johnston lo scopre e decide di viaggiare nel XIV secolo per favorire i suoi lavori di ricostruzione, sembra però smarrirsi. Allora l'ITC preleva quattro ricercatori tra i più fidati collaboratori di Johnston per andare a recuperarlo nel passato... Da un fondamento scientifico, Crichton riesce tutte le volte a farci viaggiare con la fantasia in scenari sempre diversi e ben scritti. Grazie ovviamente alla disinvoltura con la quale riesce a snocciolare la sua documentazione (ora scientifica ora storica) attraverso un meccanismo a orologeria da thriller. Qualcuno potrebbe criticare i personaggi di non avere il giusto spessore e alcune scene di risultare inverosimili, ma fa tutto parte di quella sospensione di incredulità che Crichton riesce a ottenere con la solita maestria. Le circa 600 pagine non hanno sbavature (nemmeno nei necessari tecnicismi presenti a iosa in storie di questo genere), e il racconto è "visivamente" spettacolare...
Una bella storia fantasy.
Incredibile Crichton, la capacità di dipingere scenari così diversi eppure di riuscire a coinvolgere il lettore in ognuno di essi, attento ai più piccoli dettagli. La storia di timeline è di quelle che ti trasportano in un'altra dimensione e una dietro l'altra tutte quelle pagine non sono più così tante! Davvero consigliatissimo.
Recensioni
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"Chris non riusciva a vedere granché. Stava in sella a malapena e riusciva a cogliere solo immagini vaghe e sfuocate dalle tribune ai lati e del cavaliere che gli veniva incontro."
Leggere più di seicentosettanta pagine può spesso apparire un'impresa, eppure sono numerosi i lettori che dichiarano di aver "divorato" quest'ultimo libro di Crichton in non più di due giorni, merito dell'affascinante argomento, merito dell'abilità narrativa dell'autore.
Un romanzo che, si può davvero dire, è già un film: grandi scene corali, primi piani dei protagonisti, azione e tensione che incollano alla pagina (stavo per dire allo schermo) il lettore, passato e futuro che si intersecano in un abile gioco di rimandi, monaci e scienziati, dame e cavalieri a banchetto con "inviati speciali" di un'industria all'avanguardia nella ricerca tecnologica: tutto ciò in Timeline, fantascienza e fantasy, giallo e avventura in un romanzo destinato al successo.
Crichton è davvero un gran ricercatore, ogni suo romanzo mostra una precisione impeccabile nella ricostruzione delle situazioni narrate, ma di certo quest'ultima fatica ha richiesto al suo autore uno sforzo particolare. Se ogni scrittore di opere di fantascienza non può ignorare le più importanti nozioni della fisica, qui è stata necessaria una buona conoscenza anche delle tecniche di indagine archeologica, di storia del costume e, in modo particolarmente approfondito, di storia medioevale. La seconda parte infatti di Timeline è quasi interamente ambientata nel 1357, nella Francia che attraversa la travagliata Guerra dei Cent'anni nella quale giungono, grazie a una particolare "macchina del tempo", alcuni ricercatori inviati a recuperare "il Professore" che aveva avuto l'imprudenza di allontanarsi dalla macchina che lo aveva trasportato in pieno Medio Evo. Quando i giovani scienziati piombano nel lontano passato sono immediatamente immersi nell'atmosfera del tempo: fughe, inseguimenti, fitte boscaglie, dirupi, soldati pronti a uccidere ogni eventuale nemico, castelli e duelli. Se erano stati selezionati per quel particolare viaggio, grazie anche alle loro conoscenze storiche e linguistiche, ben diverso era il ritrovarsi davvero in quell'epoca studiata sui testi. E in questo Crichton è davvero abile nel farci capire come qualsiasi cultura che non derivi dall'esperienza diretta sia, nei fatti, inadeguata. Vengono compiuti molti errori di comportamento, alcuni piuttosto ingenui (definirsi "gentile", o raccogliere il "guanto della sfida"), altri inevitabili per un uomo d'oggi, così la vicenda diventa sempre più intricata. Ottima la ricostruzione della vita del castello, del banchetto e dell'atmosfera rozza e ricca nello stesso tempo, attento lo studio della corte medievale, spesso troppo idealizzata dai moderni e che invece, giustamente, viene descritta come ben lontana dalla raffinatezza dei poemi trobadorici.
Varie avventure permettono di ritrovare il Professore e infine di riportarlo al presente insieme ai ricercatori (uno, troppo appassionato di storia medievale, sceglie di restare là).
"In altri secoli, gli esseri umani aspiravano alla redenzione o a un miglioramento, alla libertà o all'istruzione. Nel nostro secolo, invece, ci si vuole soltanto divertire. Non abbiamo tanto paura della malattia o della morte, quanto della noia, della sensazione di non saper cosa fare del nostro tempo, della sensazione di non divertirci.": questo fa dire Crichton a un suo personaggio, a questo bisogno cerca di assolvere scrivendo, ed è innegabile che ci riesca pienamente.
A cura di Wuz.it
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