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non conoscevo l'autore, ino piacevole sorpresa, scrittura scorrevole ed ironica, leggerò altri libri
Finalmente il primo libro che vede la collaborazione tra Sarti Antonio, Rosas, Poli Ugo e la new entry Salvatrice Prenotato agente scelta. Un intreccio tra eventi storici ed situazioni in cui la criminalità attuale mette a fuoco tutta la sua spietatezza. Momenti che mettono a dura prova le rispettive risorse intellettuali dei nostri protagonisti. Sarti Antonio resta ancora l'investigatore dalla memoria ferrea e il protagonista assoluto della narrazione di Machiavelli. Rosas il colto, Poli Ugo la persona che ha una grande sintesi e Prenotato una grande elasticità mentale. Da questa indagine condotta quasi in simultanea uno dei più bei libri di Loriano Machiavelli.
L'ho riletto dopo un po'. Non mi interessa quanto sia credibile. Passare del tempo in giro per Bologna con Sarti Antonio e col suo autore è come stare in compagnia di amici a cui ti affezioni, perchè hanno grande umanità. Divertente, amaro ed intelligente.
Recensioni
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Ritorna dopo cinque anni di assenza il sergente Sarti Antonio, personaggio amatissimo dal pubblico di Loriano Macchiavelli.
Questa volta è alle prese con un mistero archeologico: in una Bologna che più fetida non si può «Una Bologna tanto lercia non l’avevo mai vista» come ripete Sarti Antonio, vengono trovate tredici mummie a Villanova – località famosa per i suoi ritrovamenti archeologici - nel cantiere del futuro stadio del Bologna FC.
Le mummie hanno tutte i femori spezzati, tranne una. A ritrovarle è Rosas, detto il talpone, operatore responsabile di settore della Sovrintendenza ai Beni archeologici di Stato (con un rapporto di amore-odio verso il sergente Antonio), per la gioia del capocantiere Rosalio - che strano nome! - losco figuro, palermitano, che di interrompere i lavori proprio non ne vuole sapere. Lo fa capire con le cattive al povero Rosas, che è costretto a chiamare la Polizia.
«Sei davanti a un avvenimento storico e non ne percepisci la portata» «Se devo essere sincero, quelle cose lì mi fanno un po’ schifo»
Non sembra niente di che, una scaramuccia per questioni di potere… Il problema è che, il giorno dopo il ritrovamento delle tredici mummie, un altro corpo giace accanto ai resti di origine etrusca. E questo corpo è molto più recente. Il quattordicesimo cadavere (sì, le mummie sono cadaveri) altri non è che l’architetto dello stadio in costruzione, Santi Bonanno. Anch’egli con i femori spezzati, in posizione identica a quella delle mummie e con una pietra a forma di uovo ai suoi piedi.
Un antico rito etrusco? O un regolamento di conti, magari per questioni mafiose? Chi può essere stato ad uccidere il potente architetto, che tanti amici aveva e che non sembrava essersi particolarmente opposto agli scavi archeologici? Chi erano quelle mummie così atipiche, alte più di due metri e sepolte in maniera tanto bizzarra? E che legame possono avere con l’omicidio? Forse c’entra Namir, “Marocco” per i suoi colleghi di cantiere.. O forse è un capro espiatorio sin troppo semplice da individuare.
E che fine ha fatto tale Rolanda Nanni, Rolandina per gli amici, 19 anni, scomparsa da casa recentemente? Un caso che il sergente Sarti, assieme all’agente scelta Salvatrice Prenotato – ottima cuoca -, ha preso particolarmente a cuore, e che, nello svolgersi dell’azione, sembra sempre più collegato con i fatti del cantiere.
L’indagine è magistralmente orchestrata da Macchiavelli, tra vicende ambientate nel 363 d.C. e nella nebbia dei giorni nostri, con un mistero che non è ciò che sembra e un’indagine svolta tra il fetore delle strade di una Bologna marcia e corrotta, come corrotta è l’Italia intera, con i suoi personaggi e personaggini.
Scorrevole, intrigante e appassionante, la lettura perfetta nel torrido caldo di questa estate.
Recensione di Eros Colombo
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