L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 1998
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Converrà iniziare citando le grandiose parole di Marianne Moore riportate nel saggio che congeda questo libro: "I libri che ci fanno la cortesia d'essere difficili e segreti. Gli unici meritevoli d'interesse. Libri sentiti ciascuno come un privilegio concesso da quel Dio che si suppone risparmi le cattive letture a coloro che ama". Ed è in questo scelto atlante dell'anima che ci troviamo scorrendo ogni rigo in lettura, un setaccio di scaglie raffinatissime mosso dall'attenzione di un occhio unico, geniale, da una voce che scalda gli antri più imprendibili della profondità, "l'urto dell'atollo contro la chiglia". Più che in un corteo di amicizie ferite, siamo fra spiriti dotati, come diceva Emily Dickinson, "di prodigiosa circonferenza", cardini sensibili di un universo morale a cui la Campo si aggrappa come a sostegni del suo canto di dentro, come a "pleiadi bizzarre" a rafforzare col loro brillio il meraviglioso faro dei suoi sforzi poetici. Cristina parla a un certo punto di "cavalieri invitti allo scaffale". Esiste formula più bella a incidere se stessi? Giacché "si forma in ogni lettore, via via che il tempo sfolla e arricchisce la sua memoria, una serie di piccole imprevedibili antologie". Che incarnano "la negligenza altera, ironica e un pò ribalda a cui uomini e cose affluiscono magnetizzati, si piegano intimiditi: un'altra, irritante forma di eleganza". Di rado ho letto definizioni più alte e precise di un orizzonte interiore così scoperto, così umilmente deposto sul cuore di una confessione, qualcosa che viaggia ben oltre le semplici cartine del gusto, le frontiere di un umore, andando anzi a chiarire una volta per tutte che "l'arte non è problema, ma destino". Dunque una timidezza d'insieme celata da uno e più falsi nomi, un velo onomastico simile a un diario dell'anima, la tenda dietro cui la vita tenta la parola ma come lavorandola nel breve, nello scorcio, nel tratto acuto di recensioni fuggevoli, "il perfetto compimento del perfetto disparire".
La scrittura di Campo è una scrittura chirurgica, in cui non solo ogni aggettivo, ma ogni parola è necessaria. In un Salmo si dice come le parole di Dio siano parole passate sette volte in crogiolo. Così è per la scrittura di Campo. Gli aggettivi - così come ogni parola, d'altronde - si diceva che sono necessari. Vero. Perché ogni aggettivo, ogni parola, è vera nell'accezione stessa che gli dà Campo: ovvero che contiene la Verità. Libro magnifico.
Dal fuoco sacro ed inesauribile che la Guerrini, severa, impassibile (emula dei santi e degli asceti che ammira), angelica vestale, protegge, presidia lo sconfinato tempio nel quale esso è custodito, si liberano spiriti, antichi e futuri, e forti suggestioni. Spiriti e suggestioni che i saggi della Campo, critica amorevole, cercano di afferrare e trattenere, per raccontarli con parole pregne d'amore, di fede, di furore e di un intenso desiderio di purificazione ed espiazione (anche la scrittura, forse, era, per la Campo - ha scritto poco e le piacerebbe avere scritto meno - , qualcosa da farsi perdonare). Il fascino esercitato, sull' autrice, da una certa liturgia si riflette in una prosa che sa d'incenso, di terra, di marmi lisci, carni bianche, turgide e fredde, di suoni pesanti, modellati da lucenti - ori bizantini - canne d'organo, di ombre e luci a scacchiera, come nell'intimità di un confessionale. Cristina Campo è probabilmente molto difficile da digerire, soprattutto per quanto riguarda le sue ossessioni mistico-liturgiche, ma la sua scrittura resta una delle più belle del Novecento, talmente preziosa da rasentare il sublime. E tutta la raccolta (molto variegata: si passa da brevi saggi in difesa della messa in latino a prefazioni a Katherine Mansfield) vale la stupenda prosa autobiografica La noce d'oro, dal sapore quasi proustiano.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore