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Il silenzio della collina
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Il silenzio della collina - Alessandro Perissinotto - copertina
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silenzio della collina

Descrizione


Vincitore del Premio Lattes Grinzane 2019 per la sezione Il Germoglio.

Un romanzo-verità che rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell'Italia repubblicana. Un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.

«Nell'Italia della contestazione e del cambiamento, dei favolosi anni Sessanta, fra le colline raccontate da Fenoglio, genius loci del romanzo, c'è uno scantinato buio - ed è il sotteraneo penoso della nostra cattiva coscienza» - Paolo di Paolo, Robinson

Ragazze rapite, segregate in cucina, rinchiuse in carceri domestiche a scontare la colpa di essere donne. E non solo a Cleveland o in Belgio o in Austria; tutto quello era accaduto lì, nelle Langhe, nel 1968

Domenico Boschis è nato nelle Langhe, ma da molti anni ormai la sua vita è a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction TV. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere. All'hospice, infatti, Domenico trova un'ombra pallida dell'uomo autoritario che il padre è stato: il vecchio non riesce quasi più a parlare, ma c'è una cosa che sembra voler dire al figlio con urgenza disperata. «La ragazza, Domenico, la ragazza!» grida, per scoppiare poi in un pianto muto. Dentro quel pianto Domenico riconosce un dolore che viene da lontano. Chi è la ragazza che sembra turbarlo fino all'ossessione? Mentre Domenico riprende confidenza con la terra in cui è cresciuto e cerca di addomesticare i fantasmi che popolano i suoi ricordi d'infanzia, si imbatte in un fatto di cronaca avvenuto cinquant'anni prima a una manciata di chilometri da lì. La protagonista è proprio una ragazza: ha tredici anni quando, una notte di dicembre del 1968, viene "rubata" da casa sua. Di lei non si sa nulla per otto mesi, poi la verità emerge con tutta la sua forza. È possibile che sia il ricordo della tredicenne a perseguitare il padre di Domenico? E se così fosse, significa che il vecchio ha avuto un ruolo nella vicenda della ragazza? Lui l'ha sempre considerato un cattivo padre; deve forse cominciare a pensare che sia stato anche un cattivo uomo? Domenico ha bisogno di trovare una risposta prima che il vecchio chiuda gli occhi per sempre. Nel solco del romanzo-verità tracciato da Carrère con L'avversario , Alessandro Perissinotto prende le mosse da una storia realmente accaduta, raccontata dai giornali dell'epoca e poi colpevolmente dimenticata, innestandola però su un impianto romanzesco. Così facendo, rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell'Italia repubblicana, in un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.
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Dettagli

2019
22 gennaio 2019
245 p., Rilegato
9788804708049

Valutazioni e recensioni

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Toshiro
Recensioni: 4/5

Altro libro di denuncia dopo "Semina il vento", ma mentre nel precedente libro si parlava di razzismo, in questo romanzo si parla del problema della violenza sulle donne. Per parlare di questo tema lo scrittore torinese prende in prestito un fatto di cronaca realmente accaduto nelle langhe alla fine degli anni sessanta.. Con la sua scrittura lineare ma molto curata Perissinotto fonde la cronaca vera con una sua esperienza personale per parlarci oltre che di violenza anche di rapporti familiari irrisolti. Un bel libro che forse non raggiunge la bellezza di "Le colpe dei padri" ma comunque conferma le capacità di uno scrittore che è sicuramente tra i miei preferiti tra quelli italiani..

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Boris
Recensioni: 5/5
Un'altra delusione

La volontà di affrontare una vicenda di cronaca nera dimenticata, ma da non dimenticare, ha accresciuto la curiosità di accostarmi ad un autore di cui non avevo ancora letto nulla. Il libro si sviluppa intorno alla ricostruzione romanzata dei fatti del 1968, fino a quando l'autore decide di dare la solita connotazione politica a una vicenda che meritava di essere affrontata "laicamente", senza attribuire alla barbarie un'improbabile collocazione ideologica. Il risultato è che i seppur lodevoli spunti di riflessione proposti dall'autore vengano brutalmente mortificati e banalizzati da un'interpretazione semplicistica e parziale, infilata a forza per motivi che, durante la meritevole narrazione di un fatto tanto doloroso per tutti, avrebbero dovuto, per una volta almeno, essere messi da parte. Imperdonabile

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Laura
Recensioni: 5/5

Questa storia si colloca nella fantastica cornice delle Langhe, in Piemonte, dove si consuma la violenza su una giovane ragazza proveniente da un contesto di povertà e degrado sociale. Vicende tormentate e toccanti che permettono di riflettere sulle difficoltà che possono emergere nel rapporto tra padri e figli.

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Voce della critica

Ci sono scrittori capaci di prenderti per il bavero e trascinarti tra le loro pagine senza concederti un attimo per alzare la testa. Alessandro Perissinotto è senz’altro tra questi. Scrittura pulita, intrigante. Non una parola fuori posto, una pagina di troppo. Personaggi coinvolgenti e panorami mozzafiato.
C’è tutto quello che si può cercare in un romanzo, ne Il silenzio della collina. Una storia incalzante, tragicamente veritiera, strutturata su fatti reali. La ricerca di una verità dimenticata, scaturita un po’ per caso tra le pieghe e le piaghe di una società chiusa e scontrosa come può essere quella del mondo contadino piemontese alla fine degli anni ’60. Quando le città erano teatro delle lotte operaie e studentesche e nelle campagne si consumava silenziosamente “la guerra insensata che gli uomini conducono contro le donne”. Quando ‘femminicidio’, ‘pedofilia’, ‘omosessualità’ erano ancora termini impronunciabili.
Non un’indagine in senso stretto. Piuttosto un mescolio di sensazioni ed emozioni derivati dal ricostruire una tragedia, lontana nel tempo, ma troppo vicina geograficamente ed affettivamente. Il primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana. Troppi coinvolgimenti, troppe affinità per rimanerne fuori. Un padre, mai amato, in punto di morte unico custode della realtà dei fatti. Ma inseguire verità lontane spesso conduce a fare i conti con il proprio passato, i segreti dell’infanzia, le verità taciute di tutta una vita. Trovarsi a ridisegnare ricordi cancellati ricalcando luoghi mai veramente amati e rispolverando amicizie lontane ormai dimenticate nel fondo di un cassetto. La necessità della riconciliazione con i propri trascorsi attraverso l’espiazione delle colpe altrui.
Ma c’è anche tutto quello che si può amare, in questo romanzo. Ci sono amicizie profonde. Ci sono brani di Kafka e Fenoglio (persino i titoli dei capitoli sembrano essere tributi ad altri autori: DeGregori, Moretti, Vecchioni, Arpino, Tasso, Conte, …). C’è il buon vino ed il buon cibo. Ci sono eccitanti scampagnate in moto tra le morbide curve della collina. E ci sono loro: le Langhe. L’incanto e la fatica. La meraviglia e la scontrosità. Terre preziose che ti rubano la vita.
Un romanzo a cinque stelle che al lettore non riserva solo la prima fila; lo trascina tra le pagine invitandolo ad accompagnare Domenico, Caterina e gli altri nelle loro ricerche.

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Conosci l'autore

Alessandro Perissinotto

1964, Torino

Alessandro Perissinotto nasce a Torino nel 1964. Pratica vari mestieri e, intanto, si laurea in Lettere nel 1992 con un tesi in semiotica. Inizia quindi un’intensa attività di ricerca, occupandosi di semiologia della fiaba, di multimedialità e di didattica della letteratura. È docente nell'Università di Torino.Collabora inoltre con il quotidiano "La Stampa", per il quale scrive articoli e racconti che appaiono sul supplemento "TorinoSette", e con "Il Mattino" di Napoli. Approda alla narrativa nel 1997 con il romanzo poliziesco L’anno che uccisero Rosetta (Sellerio), al quale fanno seguito La canzone di Colombano e Treno 8017 (Sellerio, 2000 e 2003). Nel 2004 pubblica per Rizzoli il noir epistolare Al mio giudice (Premio Grinzane Cavour 2005 per la Narrativa...

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