L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Vincitore del Premio Lattes Grinzane 2019 per la sezione Il Germoglio.
Un romanzo-verità che rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell'Italia repubblicana. Un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Altro libro di denuncia dopo "Semina il vento", ma mentre nel precedente libro si parlava di razzismo, in questo romanzo si parla del problema della violenza sulle donne. Per parlare di questo tema lo scrittore torinese prende in prestito un fatto di cronaca realmente accaduto nelle langhe alla fine degli anni sessanta.. Con la sua scrittura lineare ma molto curata Perissinotto fonde la cronaca vera con una sua esperienza personale per parlarci oltre che di violenza anche di rapporti familiari irrisolti. Un bel libro che forse non raggiunge la bellezza di "Le colpe dei padri" ma comunque conferma le capacità di uno scrittore che è sicuramente tra i miei preferiti tra quelli italiani..
La volontà di affrontare una vicenda di cronaca nera dimenticata, ma da non dimenticare, ha accresciuto la curiosità di accostarmi ad un autore di cui non avevo ancora letto nulla. Il libro si sviluppa intorno alla ricostruzione romanzata dei fatti del 1968, fino a quando l'autore decide di dare la solita connotazione politica a una vicenda che meritava di essere affrontata "laicamente", senza attribuire alla barbarie un'improbabile collocazione ideologica. Il risultato è che i seppur lodevoli spunti di riflessione proposti dall'autore vengano brutalmente mortificati e banalizzati da un'interpretazione semplicistica e parziale, infilata a forza per motivi che, durante la meritevole narrazione di un fatto tanto doloroso per tutti, avrebbero dovuto, per una volta almeno, essere messi da parte. Imperdonabile
Questa storia si colloca nella fantastica cornice delle Langhe, in Piemonte, dove si consuma la violenza su una giovane ragazza proveniente da un contesto di povertà e degrado sociale. Vicende tormentate e toccanti che permettono di riflettere sulle difficoltà che possono emergere nel rapporto tra padri e figli.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ci sono scrittori capaci di prenderti per il bavero e trascinarti tra le loro pagine senza concederti un attimo per alzare la testa. Alessandro Perissinotto è senz’altro tra questi. Scrittura pulita, intrigante. Non una parola fuori posto, una pagina di troppo. Personaggi coinvolgenti e panorami mozzafiato.
C’è tutto quello che si può cercare in un romanzo, ne Il silenzio della collina. Una storia incalzante, tragicamente veritiera, strutturata su fatti reali. La ricerca di una verità dimenticata, scaturita un po’ per caso tra le pieghe e le piaghe di una società chiusa e scontrosa come può essere quella del mondo contadino piemontese alla fine degli anni ’60. Quando le città erano teatro delle lotte operaie e studentesche e nelle campagne si consumava silenziosamente “la guerra insensata che gli uomini conducono contro le donne”. Quando ‘femminicidio’, ‘pedofilia’, ‘omosessualità’ erano ancora termini impronunciabili.
Non un’indagine in senso stretto. Piuttosto un mescolio di sensazioni ed emozioni derivati dal ricostruire una tragedia, lontana nel tempo, ma troppo vicina geograficamente ed affettivamente. Il primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana. Troppi coinvolgimenti, troppe affinità per rimanerne fuori. Un padre, mai amato, in punto di morte unico custode della realtà dei fatti. Ma inseguire verità lontane spesso conduce a fare i conti con il proprio passato, i segreti dell’infanzia, le verità taciute di tutta una vita. Trovarsi a ridisegnare ricordi cancellati ricalcando luoghi mai veramente amati e rispolverando amicizie lontane ormai dimenticate nel fondo di un cassetto. La necessità della riconciliazione con i propri trascorsi attraverso l’espiazione delle colpe altrui.
Ma c’è anche tutto quello che si può amare, in questo romanzo. Ci sono amicizie profonde. Ci sono brani di Kafka e Fenoglio (persino i titoli dei capitoli sembrano essere tributi ad altri autori: DeGregori, Moretti, Vecchioni, Arpino, Tasso, Conte, …). C’è il buon vino ed il buon cibo. Ci sono eccitanti scampagnate in moto tra le morbide curve della collina. E ci sono loro: le Langhe. L’incanto e la fatica. La meraviglia e la scontrosità. Terre preziose che ti rubano la vita.
Un romanzo a cinque stelle che al lettore non riserva solo la prima fila; lo trascina tra le pagine invitandolo ad accompagnare Domenico, Caterina e gli altri nelle loro ricerche.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore