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Anno edizione: 2014
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Racconto banale con stereotipi abusati e stile fiacco.Vichi ha scritto di meglio.
Forse alquanto politically incorrect questo breve romanzo di Marco Vichi, per l'immagine che offre al lettore di Davide Yalta, handicappato dalla nascita, costretto su una sedia a rotelle, ebreo, ricco, colto: ma soprattutto caustico, irriverente, polemico, strafottente, rabbioso nei riguardi del mondo e di se stesso. Lo scrittore Trotti che lo incontra casualmente in un bar e che comincia a frequentarlo dapprima per curiosità, poi per noia, e poi per una sorta di inconscia rivalsa maschilista, non è molto più simpatico di lui. Vivono nella stessa "città di merda", dove i "nativi...avevano sguardi obliqui, brutti, diffidenti, le facce offese". Davide, essendo ebreo, ha ovviamente un sorriso diabolico, un naso impegnativo e un'intelligenza di molto superiore alla media: si diverte a mettere in imbarazzo i passanti e chiunque lo avvicini esibendo le sue gambette atrofizzate, provocando e respingendo la pietà del prossimo, inserendosi sadicamente in ambienti o situazioni difficili da gestire (davanti a scuole femminili, in ristoranti esclusivi e inamidati, nell'ufficio di un improbabile impresario teatrale), con l'unico evidente scopo di irritare il prossimo, e di svelarne il comportamento ipocrita verso la disabilità: "Mi sono rotto i coglioni della compassione, non ne posso più di essere rispettato solo perché mi manca qualcosa...". Si innamora di una bellissima vicina, Elena, ben sapendo che il suo corteggiamento verrà rifiutato: e a questo punto si inserisce nella loro schermaglia flirtante lo scrittore Trotti, non solo per indubbia attrattiva fisica nei riguardi della donna, ma probabilmente per fare un dispetto all'amico-nemico paralitico, di cui si sente insieme superiore e inferiore. Tra i due contendenti vince però la bella Elena, che li infinocchia entrambi. Trama non appassionante, indagine psicologica piuttosto scontata, stile accattivante e curato, con qualche cedevolezza soprattutto nei dialoghi, talvolta artefatti.
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