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Anno edizione: 2021
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«Una riflessione dell’autrice sul sistema scolastico, sulle scuole di eccellenza che abbiamo nel nostro paese, più numerose di quello che pensiamo, nonostante le difficoltà e gli impedimenti, sul ruolo fondamentale degli insegnanti, sul rapporto tra questi e gli studenti, che stupiscono e spiazzano per quanto sono capaci di dire, di battersi e di contare per lo sviluppo del Paese. E accanto alla parola scuola, legate ad essa in maniera imprescindibile, Dacia Maraini, scrive altre parole: futuro e identità, ma anche solidarietà ed immaginazione, segni di vitalità e ricchezza di pensiero.» - Passaggi Festival
Cosa è successo alla scuola? Come possiamo risollevare le sorti dell'istituzione più importante per il futuro del Paese dopo una fase difficile come quella che sta affrontando? Dovremmo partire dagli insegnanti motivati e capaci che la sorreggono nonostante i molti ostacoli e dal serbatoio di vitalità degli studenti. E poi naturalmente occorre ridare all'istruzione le risorse e la centralità che merita. La scuola può fare la differenza, soprattutto in momenti di crisi. Dacia Maraini ne è convinta e lo testimonia con il suo impegno in difesa dell'insegnamento come negli interventi scritti nel tempo e in alcuni intensi racconti raccolti in questo libro: "L'esame", "Il bambino vestito di scuro" e "Berah di Kibawa". Da sempre l'autrice si dedica al dialogo con gli studenti e con i loro docenti approfondendo modelli di apprendimento e impugnando questioni di diritti e di riforma, e in queste pagine racconta una scuola come dovrebbe e potrebbe essere, filtrata dagli occhi di scrittrice, di intellettuale civilmente impegnata e anche di docente. Storie, idee, battaglie e ricordi di una vita intera, dalle lezioni al Liceo di Palermo all'insegnamento nel carcere di Rebibbia. Un viaggio tra i banchi, anche attraverso la forza dell'immaginazione, da cui emerge l'urgenza di garantire ai nostri ragazzi un'istruzione migliore per ridare all'Italia una concreta speranza nell'avvenire.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Molto deludente, le tematiche legate alla scuola sono solo sfiorate in maniera superficiale, con articoli ,per giunta, datati e già pubblicati. Per allungare il testo, già sconnesso di suo, si è pensato di inserire racconti che con la scuola hanno in comune solo il titolo. Questo libro non contiene una riflessione seria ed un'analisi organica della realtà scolastica e non spiega in che modo ci salverà, affidando il compito solo alla buona volontà dei docenti.
No dai. 100 pagine di riflessione senza risposta sulla scuola, datate per di più. Con conclusione tre racconti fuori tema.
E' un tema molto caro all’autrice, la scuola. “La scuola ci salverà”, appunto, il titolo del libro che pone l’accento attraverso una serie di articoli con il valore aggiunto di tre bei racconti, L’esame, Il bambino vestito di scuro e Berah di Kibawa, sull’importanza di un corretto percorso di studi per studenti e studentesse guidati da docenti che abbiano la capacità, in condizioni spesso precarie, di passare il testimone della conoscenza alle nuove generazioni. “Niente può cambiare se non c’è la voglia di cambiare” si legge nella nota introduttiva della stessa autirice che invoglia, appunto, ad un cambiamento sostanziale che ponga finalmente la scuola al centro di ogni politica e non come successo fino ad ora come fanalino di coda dei tanti problemi da affrontare in una Italia ormai quasi incapace di risolvere adeguatamente i suoi problemi. Ripartire, quindi, dagli insegnanti retti da passione, ma anche adeguatamente retribuiti per un lavoro di estrema necessità ei portanza, una vera e propria missione perché è proprio la scuola da cui è necessario ripartire in momenti di crisi come quelli che stiamo affrontando. LA storia di Dacia Maraini e il suo rapporto costante con gli studenti e le studentesse di tutta Italia in cui non è difficile trovare, nonostante tutto, picchi di efficienza.
Recensioni
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