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Anno edizione: 2009
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"La ricerca dell'assoluto" che nella Comédie Humaine Balzac inserisce nella sezione "Studi Filosofici" è un bel romanzo su un'ossessione, non per una donna e nemmeno per il denaro, forse neanche per il successo quanto per amore del progresso scientifico. Ma come tutte le ossessioni finisce nella tragedia. E' la storia di Balthazar alla ricerca spasmodica dell'assoluto e che non trova ostacoli negli affetti che reclamano moderazione nel suo essere scienziato e attenzione per chi gli sta attorno amandolo. E' la distruzione di una felicità per la ricerca di un'altra felicità impossibile. Il romanzo scorre velocemente perchè scritto benissimo e ti incolla alla lettura perchè sei curioso di sapere subito come andrà a finire. I personaggi e i luoghi sono ritratti magnificamente e la storia ti insegna anche qualcosa su una regione del mondo un po' sconosciuta a tutti. Interessante e piacevole l'introduzione del grande Ferdinando Camon. Perfetta la traduzione dell'altrettanto grande Andrea Zanzotto. Bello! Lo consiglio.
L'assoluto è l'oro che ricerca ossessivamente durante decenni, mediante processi alchemico-chimici, Balthazar Claës prima segretamente nel suo studio, poi col consenso tacito della devota moglie Josephine che lo accompagnerà nonostante tutto in questo suo percorso, memore del marito e padre amorevole che era stato fino a che l'insano egoismo di Balthazar lo ha portato a rovinare la loro vita idilliaca. Balzac come sempre riesce a far riflettere sull'essenza dell'essere umano, risultando sempre molto attuale. Finale inaspettato e geniale.
La ricerca dell'assoluto è un romanzo originariamente pubblicato nel 1834, ma dalla morale tuttora viva e ben solida; fra le pagine di Honoré di Balzac le emozioni si susseguono e la dignità, l'onore, il senso della famiglia, il rispetto per l'anzianità e la ferma volontà di conquistarsi una posizione in società ci riportano a un'epoca di fortissimi e nobilissimi sentimenti. La storia di Balthazar Claes, che affida tutta la sua vita - e le sue sostanze, e i suoi cari - alla scienza, sacrificando pian piano tutto ciò che ha a disposizione, è di facile interpretazione, ma tutt'altro che scontata sia per la sua contemporaneità che per i giorni nostri, giorni in cui la tecnologia e il progresso la fanno da padrone perfino sulla salute mentale e fisica. E proprio questi ultimi due elementi sono il principale sacrificio che Balthazar si ritrova a compiere, assistito ciecamente e stoltamente dal fido Lemulquinier, e osteggiato pur con tutto l'affetto del mondo dalla figlia Marguerite. La ricerca dell'assoluto è inoltre lo spaccato di una famiglia comune, ben più simile di quanto si creda alle nostre odierne: un padre egoista, una madre troppo amorevole, una figlia che assume le colpe dei genitori su sé stessa per espiarle e rinascere dalle ceneri. Il linguaggio intenso e ricercato di Balzac, capace di descrivere per intere pagine un singolo oggetto o un dettaglio, attanaglia il lettore alla pagina, fino alla conclusione inaspettata e in un certo senso smaccatamente ironica della storia.
Recensioni
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