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Anno edizione: 2022
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I quattro cavalieri dell’Apocalisse (peste, guerra, fame e spada) entrano di prepotenza in questo romanzo di Ibáñez, ambientato durante la prima Guerra Mondiale e centrato sullo scontro violento tra Francia e Germania, quest’ultima nel ruolo di aggressore che vuole soggiogare lo stato francese, in nome del vanaglorioso concetto di supremazia della nazione tedesca sulla popolazione del mondo intero. E’ quindi uno scontro tra la democrazia e il concetto feudale del popolo germanico “über halles”. L’aggressore, che ha invaso lo stato francese, si trova bloccato sulla Marna, un fiume a ca. 180 Km dalla capitale, Parigi, che l’esercito teutonico sogna di conquistare per darsi alla bella vita. L’acme dell’intero romanzo è proprio la battaglia della Marna, combattuta con furia atroce e spaventosi massacri, da una parte per far capitolare la capitale francese e dall’altra parte per difender con le unghie e con i denti la libertà e democrazia che andrebbero distrutte in tutta Europa al prevalere dei tedeschi. Lo scontro dura una settimana intera, con montagne di cadaveri da entrambe le parti. Alla fine l’esercito teutonico dovrà cedere e ritirarsi, lasciando al suolo una spaventosa distesa di soldati morti (compresi quelli francesi). Impressionante la ritirata iniziale dei francesi: marce di 30 ore in cui le divise in giacche blu erano ora stracci giallastri, i pantaloni rossi erano color mattone mal cotto, le scarpe palle di fango. Alla fine prevale il grido di riscatto spagnolo: “no pasaran” e infatti l’esercito teutonico retrocede lasciandosi alle spalle il sogno di bagordi parigini in caso di conquista. E’ un ottimo romanzo che ha come tema centrale l’aspirazione dei popoli ad essere governati da regimi democratici. Uno dei protagonisti del racconto, Desnoyers, ricco sudamericano proprietario del castello di Villeblanche, vedrà i suoi terreni trasformati in cimitero di guerra, con migliaia di caduti ivi sepolti. E subirà dolorose perdite di alcuni familiari.
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