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Parigi, la pioggia, amore, ambizione, arrivismo e caduta, tutto questo troviamo nel racconto, ricco di atmosfere e di psicologia. A tratti nella seconda parte prolisso e poco convincente nelle motivazioni che spingono il protagonista ad un nuovo amore, del tutto in contrasto con le sue più intime convinzioni. Nemirowski ,scrittrice popolare, sa comunque imbastire le sue trame con sapienza.
Voleva modellare il suo destino, inseguire l’ambizione e “afferrare il mondo a piene mani”. E, tra bugie e colpi di fortuna, Jean-Luc Daguerne, il nostro protagonista, ci stava anche riuscendo. Il problema di quelli come lui, però, è che non sembra mai abbastanza. Incapace di godersi alcunché, soffre per quella ricerca senza sosta e, lungo la strada, sacrifica ogni altro tipo di emozione. Stanco di inganni e menzogne, cerca invano la giovinezza perduta, ritrovandosi, infine, “preda” di quell’impulso primordiale che tanto aveva disprezzato. Peccato, però, che in amore le regole degli affari valgano poco: i sentimenti altrui non si possono comprare.
Siamo in Francia, a Parigi, intorno all’anno 1933. C’è qualcosa di diverso dalle atmosfere presenti negli altri libri dell'autrice. E' un mondo che non mi piace, forse perché introduce ambienti in cui la politica è venale e dà un volto diverso all'idea delle corse rivoluzionarie e ideologiche che pensavo ci fossero in quegli anni di primo Novecento. Il personaggio di Jean-Luc è, come altri personaggi della Nemirovsky, senza pace, con il sangue che arde nelle vene, impaziente, è come se svolgesse una corsa contro il tempo, con un nemico invisibile alle calcagna. Per Jean-Luc il nemico è la povertà e il fallimento: come disilludere quel destino di povertà che sembra perseguitarlo, come ingannare la frustrazione derivante dal non aver guarito le ferite dell’orgoglio per un amore rifiutato, e doversi arrampicare a fatica in un mondo di potere per poter trovare giovamento al proprio orgoglio ferito senza mai appagare la propria vendetta? Nostalgia per un passato che non può recuperare, innamorarsi di una possibilità che non tornerà, ritrovarsi nei luoghi in cui il suo cuore aveva ancora l’innocenza e la delicatezza, un volto di donna che gli ricorda il momento in cui non aveva ancora osato trattare le persone, (Edith per prima), come prede, da cacciare, conquistare, di cui approfittarne. La vita ci pone di fronte delle occasioni in cui abbiamo la possibilità di scegliere a chi o cosa dare la priorità, per redimerci dai nostri sbagli e reindirizzare la propria vita nella direzione giusta, ma bisogna fare la scelta che indichi questo cambiamento di vita, ma Jean-Luc non saprà mai scegliere a favore del proprio cuore, “aveva inaridito dentro di sé tutte le sorgenti dell’amore…”
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