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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un buon film che fa riflettere, bravi Mastrandrea e Giallini, così come la Smutniak e la Foglietta. Notevole il finale.
Molto attuale, super consigliato!
Cast strepitoso per un film geniale! Amici di vecchia data si incontrano ad una cena e, per apportare un po' di brio alla serata, la padrona di casa propone un gioco: mettere i cellulari sul tavolo e leggere ad alta voce/rispondere a qualsiasi chiamata col vivavoce. Un gioco in apparenza innocente, che però si trasforma nel più pericoloso quando iniziano a venire a galla i segreti di ognuno di loro. Chi sono davvero le persone che ci circondano? Le conosciamo nel profondo come crediamo? Che reazione si ha quando scopri che un amico, di cui pensavi di conoscere tutto, rivela di essere un'altra persona? Domande lecite, ma che fanno male! Il finale poi, mi ha davvero sconvolto! Promosso a pieni voti!
Recensioni
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Una "cena delle beffe" che guarda all'attualità e vanta una scrittura precisa, disincantata e comica al punto giusto
Trama
Quante coppie si sfascerebbero se uno dei due guardasse nel cellulare dell'altro? È questa la premessa narrativa dietro la storia di un gruppo di amici di lunga data che si incontrano per una cena destinata a trasformarsi in un gioco al massacro. E la parola gioco è forse la più importante di tutte, perché è proprio l'utilizzo "ludico" dei nuovi "facilitatori di comunicazione" - chat, whatsapp, mail, sms, selfie, app, t9, skype, social - a svelarne la natura più pericolosa: la superficialità con cui (quasi) tutti affidano i propri segreti a quella scatola nera che è il proprio smartphone (o tablet, o pc) credendosi moderni e pensando di non andare incontro a conseguenze, o peggio ancora, flirtando con quelle conseguenze per rendere tutto più eccitante. I "perfetti sconosciuti" di Genovese in realtà si conoscono da una vita, si reggono il gioco a vicenda e fanno fin da piccoli il gioco della verità, ben sapendo che di divertente in certi esperimenti c'è ben poco. E si ostinano a non capire che è la protezione dell'altro, anche da tutto questo, a riempire la vita di senso.
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