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«L'autrice della Treccia non delude: il suo secondo romanzo che dà voce a chi mai ne ha avuta, è bellissimo» - Culture 31
«Due storie che corrono parallele sino a toccarsi, meglio ancora “intrecciarsi”. È ancora una volta questa la parola giusta, l’immagine che riassume il secondo romanzo di Laetitia Colombani» - Ilaria Zaffino, Robinson
«Il meraviglioso ritratto di due eroine ingiustamente dimenticate» - Le Figaro
È il coraggio a spingere la giovane Blanche a voltare le spalle a una vita di agi per lanciarsi nella più logorante delle battaglie: quella contro la povertà, la fame e l'umiliazione. A sette anni dalla fne della Grande Guerra, Parigi è ancora in ginocchio. Eppure Blanche si rende conto che alla metà dei bisognosi è negato ogni aiuto: tutti gli sforzi, infatti, sono rivolti agli uomini; nessuno tende la mano alle centinaia di donne che ogni giorno mendicano agli angoli delle strade, si privano del cibo per sfamare i propri bambini e dormono all'addiaccio per sfuggire ai mariti violenti. Per Blanche, quella è un'ingiustizia intollerabile. E, quando viene a sapere che in rue de Charonne è in vendita un intero palazzo, combatterà fino all'ultimo per regalare un luogo sicuro a tutte le donne in difficoltà... È la disperazione a portare Solène al Palazzo delle Donne. Avvocato di successo, Solène è crollata il giorno in cui un suo cliente si è gettato dalla finestra del tribunale. Come parte della terapia, lo psicologo le ha suggerito il volontariato, così Solène ha scelto di aiutare le donne che hanno trovato rifugio tra le mura di quel grande edificio in rue de Charonne. Qui, Solène entra in contatto con un mondo lontanissimo da lei, fatto di miseria, di sfruttamento, di perdita. Ma anche di condivisione, di resilienza e di riscatto. A poco a poco, Solène capisce di non essere tanto diversa dalle ospiti del Palazzo: come lei, pure loro sono state sconfitte dalla vita. Però non si arrendono. Loro continuano a lottare per un futuro migliore, traendo forza l'una dall'altra, come legate da un filo invisibile di solidarietà e comprensione. E sarà proprio quel filo ad avvolgere anche il cuore di Solène e a cambiare per sempre la sua esistenza.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Quanto mi era piaciuto "La treccia" della stessa autrice, quanto mi ha deluso questo. Ho trovato il personaggio di Solène poco credibile e l'abnegazione di Blanche Peyron sottolineata eccessivamente (anche se molto interessante quello che ha fatto con l'Esercito della Salvezza). Non mi hanno preso tanto neanche le storie delle donne ospitate nel palais des femmes...
La protagonista di questo romanzo è Solène, un avvocato di successo, la cui vita è sconvolta da una forte depressione. Per cercare di superare il momento, lo psichiatra suggerisce alla donna di dedicarsi al volontariato. Poco convinta, Solène segue il suggerimento e viene catapultata in una realtà parallela alla sua vita di professionista agiata con un conto a sei zeri. Il suo compito è quello di scrivano pubblico al Palazzo delle donne, un edificio acquistato da Blanche e Albin Peyron un secolo prima per conto dell'Esercito della Salvezza, che ospita donne in difficoltà di varia provenienza. Il Palazzo è una piccola società multietnica, in cui le donne sono accomunate dalle orribili esperienze di vita: violenza, solitudine, abbandono. Per quanto mi riguarda, l'idea di base è ottima, ma sviluppata in modo troppo semplicistico: le storie delle donne, che avrebbero dovuto essere il punto di forza del romanzo, sono solo delineate e risultano poco approfondite. Un po' irrealistica, poi, la semplicità con la quale Solène si adegua al cambiamento dello stile di vita. Avrei preferito un prendere coscienza di sé più lento e graduale.
"Dimenticare i sogni di quando sei bambina è facile...basta smettere di pensarci, coprirli con un lenzuolo come i mobili di una casa..."
Recensioni
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