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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2012
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Un libro geniale scritto da un genio della letteratura mondiale. Genio anticipatore e anticonformista osteggiato da una società uniformata in un unico pensiero e perciò incompreso.
L'Osteria Volante, da Chesterton stesso definita ai tempi "un'arlecchinata" è un libro curioso in cui c'è un pò farsa e un pò satira politica e sociale. Un romanzo "popolare" in cui il protagonista Delroy diventa eroe con ben poco: un fiasco di rum e una forma di formaggio. Chesterton è stato anche questo. Un eroe con una penna. E questo, sì, è un romanzo una storia impossibile per i giorni nostri: un frequentatore di osteria non può essere un eroe del futuro. Ma per Chesterton potrebbe esserlo. Ci sono mille modi per raccontare la verità, e uno di questi per Chesterton (forse il primo) è l'ottimismo seguito dal sano umorismo. Ma i pessimisti (che non lo capiranno mai) lo ingiurano di essere anti qui e anti là; sebbene già in vita abbia detto a costoro( e dimostrato apertamente) di essere completamente fraterno a tutti. E' l'anti prima degli aggettivi ad essere pessimismo radicato. L'ottimismo invece non ha paura ne odio; esso racconta e ascolta allo stesso tempo. Fa di tutti dei potenziali eroi, (cioè pronti a cantare a tutto e per tutto) anche i lettori di questo libro: ovvero una cantata d'osteria in compagnia, un pò ebbra e perciò sincera, un pò calante e perciò quotidiana.
Quello che mi infastidisce parecchio in questo scrittore, è che non perde mai occasione per mostrare il suo antisemitismo viscerale. Anche qui, siamo alle solite: ad un certo punto si parla di una trattativa diplomatica, nella quale i tedeschi fanno per così dire la parte dei cattivi, specie perché sono rappresentati da un ambasciatore, personaggio losco ed avido, che però non possiede tratti proprio teutonici; infatti, indovinate un po' a quale "razza" appartiene? Bravi, avete capito. Come dire che i tedeschi son perfidi, sì, ma perché manovrati dagli ebrei. Bah! Per il resto, si tratta, checché ne dicano altri commenti, di opera datata, noiosa e facilmente dimenticabile.
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