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Anno edizione: 2024
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Dopo trentacinque anni di studio sulla coscienza, sono sicuro che esista un'unione profonda tra il mondo della scienza e quello della spiritualità, due mondi che spesso sono considerati incompatibili tra di loro. Mi auguro che questo libro possa rendere le mie idee più chiare e fruibili e che aiuti i lettori a orientarsi meglio nella realtà più vasta in cui scienza e spiritualità sono una sola disciplina che mostra la ricchezza, la bellezza e il significato dell'universo che possiamo creare insieme.
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Questo è un saggio in cui l'autore illustra i suoi studi volti a collegare un ponte tra scienza e spiritualità. Nel far questo utilizza i principi della fisica quantistica con riferimento al principio di indeterminazione, all'entanglement, vuoto quantistico, la dualità onda-particella.... Per l'autore la coscienza non può più essere considerata un epifenomeno del cervello come ha fatto e fa la scienza, bensì "la coscienza è una proprietà fondamentale dell'universo. Esiste fin dall'inizio, prima della materia stessa. Non può essere originata dalla materia stessa". Mentre la materia, cervello compreso, è corruttibile, la coscienza, invece, sopravviverà alla nostra morte, per cui si può parlare di vita dopo la morte, come dimostrarono le tante esperienze di premorte, di coloro che ritornano alla vita. In questo saggio l'autore sottolinea il Postulato dell'Essere: "Uno è la totalità di ciò che esiste ed è dinamico, olistico e vuol conoscere se stesso". E il tutto è più della somma delle parti. "Scienza e spiritualità unite possono produrre qualcosa di incommensurabilmente più potente della loro somma, proprio come l'unione di un protone con un elettrone forma un atomo di idrogeno". Ne deriva che alla base della realtà non c'è competizione, bensì collaborazione. Faggin insiste che fino ad ora la fisica ha studiato esclusivamente l'esteriorità dell'uomo e che adesso è giunto il momento di indagare l'interiorità dell'uomo: "Noi non siamo solo un corpo fisico. Questo non descrive la nostra umanità. Noi siamo esseri spirituali imprigionati in un corpo fisico, simile a una macchina. Ma siamo molto di più di una macchina". Questo saggio mi ha riportato alla mente "Il Tao della fisica" di Fritjof Capra, dove l'autore faceva un parallelo tra la fisica quantistica e i testi mistici indù e cinesi. Anche questo era un tentativo di mettere in relazione esteriorità con interiorità Il saggio presenta una parte iniziale non facile ma procedendo diviene sempre più interessante.
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