L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (1)
Antonio Manzini si diverte molto con queste storie editoriali. Ironia spietata nel dipingere una realtà che a tratti diventa amara e squallida, oppure davvero spassosa.
«Che Manzini avesse una robusta vena satirica si capiva, ma con Ogni riferimento è puramente casule, la vena si rivela con risultati esilaranti» - Corrado Augias, Il Venerdì
Dal rito delle presentazioni, alle campagne comunicative, dall’ossessione della prima pagina, alla ricerca della benevolenza del critico, dalla concorrenza tra editori, alle abitudini degli uffici stampa, all’incubo dei manoscritti, questi racconti sono tutti scritti con un sarcasmo al limite del grottesco. Non a caso la morte, la rovina, la caduta sono presenti in tutte le storie, quasi che il successo sia frutto di un patto col diavolo e si sia davvero disposti a vendere l’anima pur di raggiungere la pubblicazione, il successo, la vetta delle classifiche. È una corsa che non risparmia nessuno, né l’autore che vuole essere consacrato ai posteri, né l’editore a caccia del best seller, né il critico la cui fama è pari alla sua purezza, né il libraio che punta sull’ospite importante da esibire, e neanche il lettore disposto a mettersi in fila per ore per un autografo. È il mondo della comunicazione quello che più interessa e diverte Manzini, con i suoi miti, le sue prigioni, gli immancabili riti; anche il sesso finisce per farne parte come un ingrediente indispensabile con cui condire il successo.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Splendida opera di Manzini...Sarà che sono di parte perchè amo questo autore, ma ogni sua opera è un crescendo di stile, maestria e lingua
Il mondo dell'editoria è una giungla lussureggiante di competizione e promesse che non risparmia colpi assestati sotto la cintura. Nel raccontarla l'autore, già nel titolo così abusato, rivela il suo intento opposto, di dedicarsi ad una cinica dissacrazione della vita degli scrittori di successo e non. Perché una volta raggiunta la scintillante ribalta, la vita di Samuel Protti, Curzio Biroli e Gabriella Foti assumerà un incedere soffocante e annichilente destinato a travolgerli. La penna corrosiva di Antonio Manzini è in forma smagliante e dona grasse risate al lettore, regalandogli uno spaccato su un mondo apparentemente limpido ed ordinario. L'ho apprezzato molto, soprattutto il racconto spassosissimo " Critica della ragione", e lo preferisco all'altro libro dell'autore sul tema: l'apocalittico " Sull'orlo del precipizio".
"Ogni riferimento è puramente casuale” è una raccolta di brevi storie didascaliche e grondanti cinismo, che scadono nel macchiettistico, dando l'impressione di una serie di scritti abbozzati prima che l'autore raggiungesse la notorietà e mai rifiniti. Dopo aver letto resta molto poco, tranne una sensazione amara di sfascismo, per cui il mondo è cattivo e le cose non vanno come dovrebbero. Un universo inerme, senza alcun margine di azione, questo il messaggio troppo comodo di chi ormai è abituato a cogliere solo la nota stonata. Rimpiango il Manzini non ancora inghiottito dalla logica delle vendite.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ogni riferimento è puramente casuale. Ma anche ogni giudizio e ogni destino che riguardi il mondo dell’editoria. Più precisamente, l’editoria italiana.
Antonio Manzini, in questa raccolta di brevi racconti, offre una serie di folgoranti ritratti dall’interno di quella macchina che produce, o dovrebbe produrre cultura che è l’editoria, attraverso le diverse figure che la animano e la fanno funzionare. E che molto spesso rischiano di esserne distrutte.
Almeno è quello che Manzini ci racconta, con parole che possono non riferirsi a nessuno in particolare, appunto, o in cui è facile riconoscere con precisione i protagonisti e le dinamiche dell’editoria di oggi. Una realtà che in qualche modo tutti conosciamo, anche se per lo più la vediamo solo come appare “dall’altra parte”. Questi racconti ne mettono in luce i lati più oscuri, sottolineando le derive grottesche o crudeli di un ambiente che nasconde inaspettatamente i giochi di potere più immorali e le paranoie più estreme: si tratta solo di riconoscere la verità del ritratto dietro la narrazione a tratti esasperata e sempre divertita di Manzini. Allora non appariranno forse così assurde le perfidie e le intese colpevoli, i grandi miti e le piccole manie distruttive di chi nell’editoria ci lavora. Che sia un giovane scrittore di belle speranze o un vecchio autore pieno di gloria, un libraio che sembra aver perso in partenza la sua battaglia o un’addetta stampa pronta a tutto pur di vendere un bestseller, i personaggi si trovano tutti immersi nel vortice dell’industria delle parole, che subito travalica le stesse parole per farsi potere e morte, soldi e sesso, immoralità e genio.
In un dialogato scoppiettante o secondo un flusso narrativo più pacato, entrambi dichiarazione di autoironia, l’autore restituisce l’immagine di un mondo che conosce bene, e che si rivela essere infine uno specchio deformato della vita.
Recensione di Federica Mazzoleni
A cura del Master Professione editoria cartacea e digitale
Antonio Manzini è il creatore del vicequestore Rocco Schiavone e ormai tutti conosciamo la sua grande capacità nello scrivere gialli.
Ma, a mio parere, è proprio con i due volumetti dalle copertine verdi che lo vediamo in tutto il suo splendore: dopo Sull’orlo del precipizio, Manzini torna con Ogni riferimento è puramente casuale al bellissimo e controverso mondo dell’editoria. E se il suo cinismo nel descrivere così bene l’ambiente editoriale vi aveva colpito nel primo volume non può che accadere nuovamente in questi sette racconti.
L’autore non si spreca in questa “seconda” avventura extra giallo e si lascia andare descrivendo il mondo editoriale perfettamente, costruendo in questi breve racconti uno spaccato così crudo, quasi macabro, ma al tempo stesso tristemente veritiero, del mondo della carta stampata da far ridere e riflettere ogni tipo di lettore, dall’addetto ai lavori al comune consumatore di libri.
Recensione di Victoria Zenaro
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
In questa originale raccolta di racconti l’autore veste i panni dell’insider nel complicato mondo dell’editoria, per fornirci una visione tra il comico e il grottesco di un mondo oscuro ai non addetti ai lavori. Sembra quasi un monito rivolto ai tanti aspiranti scrittori che immaginano il momento della prima pubblicazione come una consacrazione tutta in discesa.
Proprio da qui parte il viaggio proposto da Manzini: un autore alla sua prima pubblicazione, pronto a ricevere fama e gloria, che invece si scontra con l’amara realtà della crescente penuria di lettori attenti e interessati. Il viaggio continua per fornirci scorci di quel mondo da tutte le prospettive possibili: il critico a fine carriera che non vuole perdere la propria integrità, l’editore pronto a tutto per pubblicare ancora un romanzo della propria punta di diamante e lo scrittore affermato in cerca della definitiva consacrazione.
Tutti questi punti di vista sembrano però avere qualcosa in comune, un filo invisibile che li unisce in una conclusione netta: il compromesso. Le sfumature che fanno parte di ogni aspetto della vita sono qui rappresentate senza remore. La strada verso il successo, la pubblicazione, la fama, l’integrità professionale è lastricata di eccessi, delusioni e tradimenti, anche verso sé stessi e la propria natura.
Quando l’obiettivo finale è più forte della ragione saltano gli schemi e tutto può succedere.
Manzini non lascia fuori nemmeno l’utente finale di questo grande circo: il lettore. Pronto anch’esso a compromettere la propria esistenza solo per l’illusione di essere parte viva e riconosciuta dell’esperienza dell’autore.
I racconti sono a tratti divertenti e a tratti surreali, mandano un messaggio chiaro sul mondo dell’editoria e nel farlo portano piacevolmente in giro il lettore per tutta Italia, dalla freddissima Gorizia alla campana Giugliano, dalla solitudine del Gennargentu ai centri brulicanti di vita di Milano e Torino.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore