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Anno edizione: 2014
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Questa raccolta di racconti del grande José Saramago è datata 1978. L'antologia si apre con "Sedia", in cui una sedia è occupata da un uomo che a rilento viene indotto a cadere, metafora della fine del dittatore portoghese Salazar, morto per una fatale caduta da una sedia. In "Embargo", che ci riporta all'età dell'emergenza petrolifera, con il timore di vedere d'improvviso il nostro universo meccanico al tracollo, l'auto usata da un impiegato per andare a lavorare si ribella, decidendo di bloccare il conducente con le cinture di sicurezza, per poi portarlo alla morte. In “Riflusso” un re riunisce tutti i morti del regno in un grande cimitero cinto da alte mura. Pian piano vi sorgono attorno quattro città, che rendono il cimitero meno raggiungibile. La gente, allora, riprende a seppellire i morti in giro per il regno. Il cimitero e le quattro città decadono, a testimonianza che morte e vita non possono restare separate, non potendosi le leggi della natura piegare al volere dell'uomo. In "Cose" si descrive un mondo perfetto e burocratizzato, diviso in tante classi quante sono le lettere dell’alfabeto. Un giorno le cose iniziano a sparire, mutando in persone. Il Governo stimolerà una delazione e scatenerà una guerra, fino alla scomparsa dell’umanità e all’inizio di una nuova era, dominata dagli ex-oggetti, gli oumi. In “Centauro” ci viene mostrato con ironica malinconia un centauro sopravvissuto fino a oggi, con le difficoltà derivanti dal suo essere metà uomo e metà cavallo, che lo faranno bandire dal mondo civile. E, infine, "Rivincita", in cui un ragazzo prende coraggio e attraversa il fiume verso l'ignota sponda dell'amore, in direzione della donna che lo fissa dalla parte opposta, allontanandosi dall'universo di ferocia in cui vive con i suoi simili. Nei racconti incontriamo oggetti che si ribellano e diventano protagonisti attivi. Le storie, pur semplici, sono colme di riferimenti culturali e pelesano la grande vena fantastica e surreale dell'autore. Da leggere!
Geniale! Saramago è uno di quegli autori capaci di tenere incollati al libro pur descrivendo una sedia. Polisemia inarrivabile, lo scrittore può parlare di tutto e di niente, anche contemporaneamente!
Imparino che cos’è il talento quegli acclamati scrittori che ottengono premi immotivati e spropositati guadagni non per merito, ma grazie ai perversi meccanismi che regolano le leggi del mercato dell’editoria. Si riscattino dalla loro insignificanza, prendendo lezione da questo supremo esempio di scrittore: una sola pagina di Josè Saramago può rivelarsi più consistente di molti loro interi romanzi. Con “Oggetto Quasi” c’è dato un prelibato assaggio del brillante sapere, l’immaginifica inventiva e il raffinato umorismo che contraddistinguono tutta l’opera del grande autore portoghese che, per l’eccellenza raggiunta, ha asceso i vertici della letteratura mondiale. E’ questa una raccolta di sei brevi racconti che riescono a ridestare le nostre paure sopite, portandoci a vagare smarriti in un surrealismo visionario in cui gli oggetti: sedie, automobili, palazzi, suppellettili di casa, conquistate volontà e autonomia proprie, si consorziano per vendicarsi dell’umanità sopraffattrice, atterrendola con sorprendenti atti di ribellione e conducendola ad un’inevitabile catastrofe. Assistiamo così agli incubi dell’uomo comune, aggredito dal panico per la perdita del controllo sulle cose e per la presa di coscienza che la sua supremazia non è più incontrastata ed è giunta ormai agli sgoccioli. Segnalo l’indimenticabile episodio del “Centauro”, elegiaca metafora della difficile relazione fra corpo ed anima, idealismo e materialità, e della fatica che si compie per raggiungere un compromesso sostenibile fra le due tensioni opposte, con lotte che lasciano impresse cicatrici indelebili qualora non portino addirittura ad un esito fatale. Saramago è di certo il più grande scrittore vivente, ricordiamocelo, e la sua opera è da definirsi "letteratura" oltre che lettura. Conferirgli il massimo dei voti mi sembra un obbligo e un onore.
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