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Anno edizione: 2024
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Libro finalista del Premio Fiesole Narrativa Under 40 2024
Puoi ancora amare sapendo che sei sostituibile per chi ti sta accanto? La storia di un’ossessione che ci sfiora, o ci ha sfiorati, tutti. Un romanzo d’esordio che spiazza, manda in crisi, commuove.
Tra pochi giorni lui avrebbe sposato la ragazza con gli occhi grandi, se non fosse morto in un incidente stradale. E adesso la vede tornare in quella che era la loro casa, trovare il suo computer sul tavolo e le ciabatte che lei gli aveva regalato in corridoio, dove lui le ha lasciate. La tazza invece è sul bordo del lavandino: lei ci infila il naso dentro e scoppia a piangere. Non vuole mangiare, anche se la madre insiste, ha perso la fame. Poi però, distrattamente, beve un sorso di caffè, morde un biscotto, e si stupisce di trovarlo buonissimo, come prima che lui morisse, come sempre. Forse è in quel momento che inizia il suo faticoso ritorno alla vita, ed è la voce di lui a raccontarlo. Giorno dopo giorno, vede scorrere l’esistenza di lei – che cambia città, si sposa, ha figli – catturando le istantanee di un tempo che non gli appartiene; le alterna ai ricordi di un amore che credeva unico. Ma se avesse l’occasione di vivere ancora, come reagirebbe alla certezza che del suo grande amore, nel giro di un attimo, potrebbe non restare niente? Con leggerezza e disincanto, Emanuele Aldrovandi si interroga sulla natura delle relazioni, mettendo in scena il desiderio indicibile che il mondo finisca con noi.
«Se l’universo restasse fermo, anche solo per un secondo, la gravità lo farebbe collassare su sé stesso. Per questo motivo, nonostante io sia appena morto, i pianeti continuano a roteare intorno alle proprie stelle, le galassie procedono nel loro costante allontanamento le une dalle altre e tu giri la chiave nella porta di quella che fino a qualche ora fa era casa nostra».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo d'esordio folgorante. Davvero sorprendente il primo capitolo, nominato 0, che mi ha portato a vivere un'esperienza che ho provata raramente nella mia vita di lettore: mi è sembrato di andare giù a fondo nel mare e rimanere in apnea per qualche minuto senza il bisogno di dover riemergere per respirare. Il romanzo è strutturato in due parti, l'una l'opposto dell'altra. I protagonisti principali sono un uomo e una donna e la loro travagliata storia d'amore. Attorno ad essi si muove un piccolo microcosmo di personaggi secondari appena accennati, monodimensionali direi. Scritto in prima persona, il romanzo contiene tantissime riflessioni sul senso della vita e della morte. Ho trovato tante affinità con il mio vissuto e con i miei gusti personali, soprattutto riguardo la musica (Radiohead), il cinema, dove viene dato spazio alla filosofia degli Jedi di Star wars, in particolare al lato oscuro della forza; e ad eventi ferali che coincidono con la perdita dei genitori nello stesso momento in cui li ho persi io. Lo stile di Aldrovandi è molto asciutto, diretto, lineare, semplice e rispecchia la sua natura di autore di testi teatrali. La lettura scorre che è un piacere e in poche ore si è già alla fine. A mio parere, questo testo si presterebbe facilmente ad un adattamento cinematografico che se ben curato potrebbe addirittura risultare migliore del libro. Consigliato.
Dal retro di copertina mi aspettavo una storia d'amore e a un certo punto sono rimasta un po' delusa nel vedere che l'amore era solo un modo per parlare d'altro, ma mi ha fatta piangere e riflettere e mi ha lasciato dentro un mare di domande e di inquietudini che ovviamente una persona ha già ma che qui sono esplorate in modo profondo e allo stesso tempo leggero. La scrittura è scorrevolissima, ma mai banale.
Di certo si legge velocemente, è un romanzo scorrevolissimo. Per il resto? Meh. A distanza di un paio di giorni dalla fine del libro, quando è passato il giusto tempo di "interiorizzamento", quel che ho capito di essermi portata via è la sostituzione "facile" di ognuno di noi. Insomma, le coppie secondo Aldrovandi non sono speciali e uniche anzi, tolto uno è semplice trovarne un altro che riempia il buco. Il romanzo è diviso in due parti, la prima racconta la vita di lei, dopo che lui muore in un incidente stradale. La seconda invece la vita di entrambi se nell'incidente lui non muore. Qual è la parte più distruttiva e terribile? Eh. "Sarebbe bello se una volta morti si potesse uscire da se’ stessi per sedersi nel cinema deserto in cui è stata proiettata la propria vita. Sarebbe bello potere piegare il tempo in due, come se fosse un pezzo di carta, farci un buco e congiungere il presente con il passato.”
Recensioni
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