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Quando ogni speranza sembra vana un singolo gesto può cambiare il mondo. Ispirato alla storia vera di una donna che ha sacrificato tutto per salvare le vite innocenti dei bambini di Auschwitz.
«Questo romanzo sulla vita di Helene Hannemann ci fornisce un altro punto di vista attraverso cui guardare agli orrori dell'Olocausto» – Booklist
«Un autore che piacerà ai lettori di Carlos Ruíz Zafón, Ildefonso Falcones e Matilde Asensi» – Con ojo de lector
«Un libro che merita di dominare le classifiche» – ABC Cultural
In una mattina come tante del 1943, Helene Hannemann sta accompagnando i suoi figli a scuola, quando la polizia tedesca la intercetta e la costringe a tornare sui propri passi. Prende corpo così la sua paura più oscura: gli agenti delle ss intendono infatti prelevare i suoi cinque bambini e suo marito, di etnia rom. Anche se è tedesca, Helene si rifiuta di essere separata dalla famiglia e decide di affrontare insieme ai suoi cari un destino che non avrebbe potuto immaginare nemmeno negli incubi più spaventosi. Dopo una terribile marcia attraverso il continente, Helene e la sua famiglia arrivano ad Auschwitz e si ritrovano a essere diretti testimoni degli orrori nel campo di concentramento nazista. Suo marito Johann viene portato via, lei e i figli invece vengono assegnati alla sezione del campo destinata ai rom. Helene, in quanto tedesca e infermiera, ha però un trattamento privilegiato e lo spietato dottor Mengele le propone di gestire un asilo per i piccoli prigionieri. Fisicamente ed emotivamente provata, Helene diventerà per loro un rifugio: con la sua vita darà una straordinaria prova di gentilezza e altruismo in grado di illuminare il momento più buio della storia dell'umanità.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una storia di umanità e dignità, raccontata dal punto di vista di una donna “ariana”, la cui “colpa” è stata l’aver sposato un uomo di etnia rom. Con la sua profonda dignità di madre e di donna giusta segue fino in fondo la sua famiglia nei campi dì concentramento e fino alla fine negherà il suo assenso a quelle crudeltà!
Ci avviciniamo alla Giornata della Memoria e mai come ora mi sembra il momento adatto per parlarvi di un libro che affronta il tema dell’Olocausto. Un libro tratto da una storia vera poiché scritto partendo dal diario che ha tenuto la protagonista durante la permanenza ad Auschwitz. 1943. Helene Hannemann, infermiera tedesca, viene prelevata da casa insieme a suo marito e i suoi 5 figli. La sua colpa è quella di aver sposato un uomo di etnia rom. La famiglia viene brutalmente portata ad Auschwitz ed al loro arrivo vengono separati: il marito viene destinato ad un reparto diverso. Helene, essendo tedesca e lavorando in campo medico, viene trattata con maggior rispetto, nonostante le condizioni di vita nel campo siano pessime. Mengele, medico delle SS incaricato di gestire il reparto in cui si trova Helene con i figli, le affida il compito di aprire un asilo proprio all’interno del campo dì concentramento. Lei accoglie la proposta di buon grado nel tentativo di offrire ai più piccoli un po’ di svago. Questa storia è pazzesca. Emozionante, dura, significativa, estremamente intensa. L’asilo di Helene funge da palliativo in una situazione di sterminio senza pari. Un asilo all’interno dell’inferno. Nel libro ci sono scene di disperazione perché si arriva ad un punto in cui le razioni di cibo sono veramente esigue, le malattie sono all’ordine del giorno e l’igiene è totalmente inesistente. Inoltre i prigionieri dormono ammassati in baracche umide e sporche. Non impazzire è praticamente impossibile. Leggere questo libro non è stato semplice, non è una lettura da affrontare spensieratamente. L’orrore che contiene è devastante. Helene è un personaggio con un coraggio da vendere. Tanta stima per lei che è riuscita a resistere senza buttarsi contro il filo spinato elettrificato, solo ed unicamente per il bene dei suoi figli. Un libro assolutamente da non perdere.
Romanzo avvincente e ben scritto, con uno stile semplice e scorrevole. Il fatto che la storia sia stata formulata ripercorrendo la vera esperienza della deportata Helene Hannemann e del suo asilo per i bambini ad Auschwitz è davvero pregevole. Lo consiglio, anche ai ragazzi.
Recensioni
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