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"Sotto le parvenze di un romanzo d'avventure, Il Monte Analogo ci offre una metafisica del'alpinismo che è anche un itinerario minuzioso, lentamente maturato nelle esperienze dell'autore, verso un centro, verso una vetta dove ciascuno possa diventare ciò che è." Brossura p.182 p. 9788845908132 Mediocre (Poor) Segni d'uso e del tempo alla brossura. Fioriture al taglio laterale e alle sguardie. Gora d'acqua all'angolo superiore della brossura anteriore, che interessa anche le prime carte sfumando progressivamente..
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Non comprendo chi parla di buchi narrativi e di non scientificità delle supposizioni che stanno alla base della ricerca del Monte. Per quanto riguarda i buchi narrativi credo basti leggere il libro nella sua interezza... Chi ha letto avrà capito (non voglio anticipare nulla a chi non l'ha letto). La base scientifica è giustificabile e pur convincente se si tiene conto del personaggio che la propone: se non altro il "logoS" con cui viene proposta è quello che a me ha più affascinato e rapito. Ad ogni modo, Il Monte Analogo è un libro, che come ogni libro che si rispetti, porge molti spunti di riflessione toccando vertici a mio parere filosofici. Tutto dentro un libro molto leggibile.
La montagna la può capire solo chi la vive: questa affermazione è vera a metà. La montagna, dal punto di vista alpinistico, certo, è di chi la scala o si appresta a farlo. È anche una quotidianità difficile, tra rocce aguzze e terra brulla, prati infertili e freddo glaciale, metri di neve e isolamento totale. Ma la montagna è soprattutto un’idea e quella possono comprenderla tutti. A qualsiasi cultura voi appartenente, scoprirete che la montagna ha rappresentato sempre il medium tra la terra e il cielo, le cose che stanno in basso e quelle che stanno in alto, tra l’uomo e il dio, ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. Così è anche ne "Il Monte Analogo", l’incompiuto romanzo surreale di René Daumal, nel quale una spedizione di otto sognatori parte alla volta del Pacifico sud-orientale per tentare la scalata al monte più alto del mondo, un monte non tracciato su alcuna mappa, vista la curvatura spaziotemporale creata dalla sua mole. Un libro che consiglio per una boccata d'aria fresca.
Un julio Verne con ambizioni filosofiche. Molto ingenua la base scientifica: non può esistere un luogo sulla terra dotato di tale massa da curvare lo spazio: avrebbe una gravità così forte da inghiottire chiunque gli si avvicinasse, anzi l'intero pianeta! Se poi la barriera che lo protegge (formata da quali materiali, capaci di simile gravità? tutto è lasciato in sospeso...) respinge la luce, come hanno fatto i viaggiatori ad avvistarlo? e il personaggio che promuove l'avventura, su quali basi afferma l'esistenza di questo monte, se i mezzi umani non consentono di provarla? Costruzione approssimativa. Il Monte, si dirà, è simbolo: della possibilità di accedere al trascendente, ma credere che esso esista è frutto solo di un atto di fede, come qualnuque realtà che non sia dimostrabile tramite i sensi. Troppi poi i buchi nella narrazione, per pensare che l'autore li abbia voluti mettere e che non siano dovuti alla conclusione forzatamente prematura del lavoro. Non si riconsce il senso simbolico di fondo, se non in un generico anelito a una conoscenza superiore a cui i viaggiatori obbediscono. Non mancano però spunti che potevano essere approfonditi: il diamante da trovare è come il tema del Santo Graal, chi lo cerca con intenzioni pure e chi per basso interesse, e viene punito; la fuga dal mondo civile ossia dalle convenzioni sociali, in cerca di una base su cui fiorirà una umanità nuova, un modo più puro e rimbaudianamente libero di essere uomini; un voyage che implica il rischio del naufragio come fu per l'Ulisse dantesco, scommessa e hazard sul piatto del quale giocarsi anche la vita; e l'intuizione che per trovare l'essenziale non servano a niente i benefici concessi dalla tecnologia e dal progresso: gli scalatori si liberano della loro strumentazione e iniziano l'ascesa contando solo sulle loro forze, compreso che le invenzioni che dovrebbero testimoniare l'avanzamento spirituale dell'uomo si rivelano impacci nella sua ricerca di verità. g.aprile
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