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Proposto per il Premio Strega 2020 da Francesco Piccolo.
Momenti straordinari con applausi finti è l’opera più intensa, complessa e graficamente sconvolgente della carriera di Gipi.
È la storia di un figlio, abituato a far ridere il pubblico con il sarcasmo dei suoi monologhi, che si ritrova al capezzale della madre senza sentimenti né parole. Quella di un gruppo di cosmonauti, in viaggio da millenni da un pianeta all’altro, che si scoprono persi in un vicolo buio e cieco. Di un uomo delle caverne e di un grido, primordiale e inconsolabile, che riecheggia nelle orecchie e chiede di essere decifrato. Le linee narrative si intrecciano e i piani temporali si sovrappongono, in un crescendo di emozioni che incalzano pagina dopo pagina. Gipi si immerge in quella zona oscura dove si nascondono le immagini che credevamo perse: grumi di memoria che non soltanto sono al centro di questo racconto, ma sono anche il motivo per cui è nato il linguaggio a fumetti. Un resoconto limpido e avventuroso, corrosivo e comico, spietatamente onesto, che fa di questo libro un classico istantaneo.
Proposto per il Premio Strega 2020 da Francesco Piccolo: «La voce di Gipi, il suo sguardo, la sua comicità straziante ancor più che malinconica, i vari registri che usa per tenere la temperatura emotiva al massimo, intanto che sdrammatizza. E il tocco inconfondibile del disegno, mentre fa il ritratto molto personale del comico Silvano Landi, immerso nella tragedia della madre che sta morendo. Tutto questo consente all'autore di raccontare e raccontarsi, di mettere insieme tutto quello che gli serve per questo romanzo di un figlio che non diventerà mai padre. Presento Gipi e il suo "Momenti straordinari con applausi finti", perché è una figura unica nel panorama artistico, e di conseguenza è figura ancora più originale e necessaria in quello letterario; e il suo graphic novel è un capolavoro intimo che abbatterebbe le barriere dei generi, se ci fossero ancora. Ma ormai non ci sono più, e la candidatura di questo libro ha valore soltanto per la sua qualità e originalità.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ogni volta che credi Gipi abbia raggiunto la sia summa poetica, esce un nuovo libro e ti dimostra che sa fare ancora di meglio. Una narrazione più "serrata" rispetto agli altri suoi libri, tutto è al suo posto, tutto è perfetto nella scrittura e nei disegni. Un altro grandissimo capolavoro.
Gipi è un maestro assoluto, la sua capacità narrativa è ormai degna dei più grandi accostamenti autoriali. Quest'opera è struggente e complessa, ma con un senso cinematografico che ormai contraddistingue tutta la produzione del Pacinotti. Non gli do il massimo perchè ho apprezzato maggiormente alcuni volumi precedenti, ma questo è un gioiello consigliatissimo
E' una storia autobiografica, legata alla morte della madre. I disegni sono straordinari cosi come la storia, sempre leggera nonostante la tragicità degli eventi. E' un libro da apprezzare con calma, toccante e profondo. Menzione a parte per l'edizione: il libro è piuttosto grande e più pesante immaginassi, le pagine sono molto spesse e la stampa di ottima qualità. Consigliatissimo!!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il bambino voleva soltanto sbuffare sul divieto di bagnarsi prima delle fatidiche ore sei. E una volta in onda il bambino voleva solo mostrarsi. Scoprirti.
Momenti straordinari con applausi finti, l’ultima toccante graphic novel di Gian Alfonso Pacinotti, ritrae la storia di un uomo che non vuole abbandonarsi al dolore, in un intreccio di piani narrativi e acquarelli caldi e profondi.
Silvano Landi non è più un bambino, ha 56 anni e di mestiere fa il comico. È difficile però far ridere il tuo pubblico quando tua madre sta morendo e per di più scopri di essere sterile. Lui, invece, ci riesce. Accosta argomenti leggeri al racconto di quello che gli succede, «ma tutto in chiave stracomica». Tanto non gli importa: è un adulto e in fondo era preparato. È un comico cinico, un pagliaccio triste.
«L’unico problema, pallido effetto collaterale, è che alla fine dello show l’aria della città diventa densa, irrespirabile, e in quello stesso momento, sulla superficie del pianeta, il nero irrompe e trionfa».
L’ opera di Gipi non si mostra, proprio come il suo protagonista. Per andare oltre la superficie colorata, nel bianco e nero del pianeta Landi, devi accordarti al ritmo del linguaggio: un martellare di ripetizioni e non-frasi che battono piano, aumentano la loro velocità ma si frenano in finali lapidari. Ci si arriva piano alla comprensione, quasi in apnea, ma è la lentezza di cui si ha bisogno per andare avanti.
E anche lo spettacolo di Silvano Landi deve proseguire. Il sé bambino, le urla primordiali, la natura, gli suggeriscono che i meccanismi di protezione cadono quando si ride al divieto, imposto dal mondo adulto e moderno, di lasciarsi andare alle cose semplici e alla bellezza. Il giallo del sole, il vento che soffia, l’acqua, i figli che proseguono il loro cammino, le madri e le parole dette ad alta voce.
Recensione di Claudia Satta
Si ringrazia il Master Professione Editoria dell'Università Cattolica di Milano
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