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Tra le piú felici e celebrate opere di Conrad, scritta negli anni della prima guerra mondiale, La linea d'ombra rievoca la vera storia del primo comando toccato al trentenne Joseph Conrad sul vapore Vidar. Alle qualità autobiografiche e drammatiche della vicenda, si aggiunge il racconto della crisi di un uomo, la fine della sua giovinezza, riassunta nella potente immagine della linea d'ombra.
«Si procede finché si scorge di fronte a sé una linea d'ombra, che ci avverte che bisogna lasciare alle spalle anche la regione della prima gioventú.»
Alle prime avvisaglie di giovinezza finita il protagonista di questo piccolo capolavoro decide di lasciare il mare e i tropici. Ma nell'albergo dove attende la nave che lo rimpatrii gli si presenta la grande occasione: un posto da capitano. E cosí il giovane ufficiale decide di affrontare il viaggio verso la maturità imbarcandosi su un veliero come stregato dal ricordo del precedente capitano morto pazzo, con un mare disperatamente immobile, con un equipaggio estenuato dalle febbri, marinai scheletrici che non hanno piú forza per manovrare le vele, in attesa di un soffio di vento che dissipi l'incantesimo.
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la linea d'ombra del titolo è il passaggio dalla vita piena della prima giovinezza al pesante fardello dei compromessi e delle rinunce della maturità. Si diventa adulti quando si accetta di vivere per gli altri e di morire lentamente all'io interiore. E così che in questo veliero del primo incarico del capitano Conrad assistiamo alla morte lenta nella bonaccia infinita dei sogni e dell'equipaggio. Breve romanzo superlativo.
Ottimo libro. Si presenta come una breve autobiografia dell'autore che, sia come marinaio che come uomo, si trova alle prese con il passaggio dalla giovinezza all'età adulta. Esso matura attraverso il suo primo comando in mare- conquistato in modo alquanto rocambolesco- nel quale non mancano molteplici disavventure e sfortune che nel corso del racconto si riversano sul veliero di Conrad e sul suo equipaggio. I personaggi sono ben delineati e la narrazione è caratterizzata da un linguaggio preciso e puntuale. Importante e di grande aiuto è anche la prefazione dell'autore accompagnata dalla nota introduttiva di Cesare Pavese. Formato e carattere del testo comodi per la lettura. Stampa impeccabile e pulita; anche la consegna perfetta.
Accade, talvolta, che nel leggere le presentazioni o le recensioni di alcuni libri si dica espressamente che si tratta di un romanzo di formazione. Ecco, se si vuol comprendere cosa intenda con questa dizione mi pare opportuno che si provveda alla lettura di La linea d’ombra, un capolavoro e un classico della letteratura mondiale. L’opera venne pubblicata da Conrad nel 1917, un anno che si rivelò uno dei più sanguinosi fra quelli della prima guerra mondiale ed è risaputo che il romanzo, breve, venne dedicato al figlio ferito sul fronte occidentale; più che una dedica, è però da considerarsi un compendio di istruzioni per la vita. Infatti, la linea d’ombra, da cui il titolo, è quel confine indefinibile che segna il momento del passaggio dalla spensierata giovinezza alla concreta maturità, dal desiderio che il domani sia oggi al sogno che il tempo invece possa rallentare; in ogni uomo c’è un periodo di gaia spensieratezza e un altro in cui si comprende di essere diventati indipendenti e responsabili. Non c’è dubbio che La linea d’ombra racconti di un’esperienza dell’autore; la vicenda del secondo ufficiale che sbarca per tornarsene a casa e poi si ritrova comandante di una nave che non naviga certo in acque tranquille, fra bonacce, tempeste della natura e dell’equipaggio, è un po’ la metafora dell’uragano che si scatena nell’intimo quando da giovani si diventa adulti, quando si abbandona il beato stato d’incoscienza per confrontarsi con gli altri e anche con se stessi con i mille problemi della vita. Proprio per comprendere pienamente quel senso di inadeguatezza che ci coglie nel passaggio dalla gioventù alla maturità è uno di quei romanzi che possono essere letti, e ben capiti, solo da un adulto, che avrà fra l’altro il piacere di verificare come anche lui ha navigato in acque infide, fra bonacce e tempeste, fra uomini disperati e trasognati, per poter prendere infine coscienza di se stesso.
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