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più noioso ed inconcludente rispetto al primo che era un continuo colpo di scene e sorprese... anche se lo si legge in poche ore essendo molto ben scritto...
Il libro proibito è il seguito delle avventure del principe Setna e della bella Sekhet. Le loro vite sono in pericolo. Il primo ha accettato una missione molto pericolosa, ma come dire di no al Faraone? Il destino del paese è in gioco e quindi per contrastare il mago nero, dovrà trovare il libro proibito. Sekhet è diventata una fuggitiva suo malgrado. Grazie a l'intervento del Vecchio, intendente e amministratore della villa che fu al servizio di suo padre, lei sfugge ad un tentativo di omicidio, istigato dal mago nero. Costretta a nascondersi, lei ha un solo obiettivo, trovare Setna, insieme possono far fronte a tutto. L'autore ci riporta ancora una volta nell'Antico Egitto raccontandoci la vita quotidiana dei contadini, dei lavoratori portuali, dei sacerdoti e sacerdotesse di molti templi. Ramses II era un grande faraone forse il più grande. L'autore lo fa rivivere e, a me lettrice, sembra più vivo che mai. I nostri due eroi si troveranno ad affrontare molteplici pericoli ma fortunatamente hanno due angeli custodi: Vento del Nord, l'asino e Geb, un cane che segue Sekhet come un'ombra. Questi due animali hanno un istinto che permetterà ai nostri protagonisti di evitare un sacco di problemi. Il racconto è scorrevole, ci sono colpi di scena e si legge d'un fiato!
Recensioni
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“Non avevi detto di aver rinunciato a questa follia?” - “È follia agli occhi della mediocrità e né tu e né io vi apparteniamo”.
«L'egittologo più amato dai lettori.» - L'Espresso
«Il ritorno di Christian Jacq è un evento di spessore planetario.» - La Gazzetta dello Sport
“Il libro proibito” è il secondo capitolo della tetralogia dedicata alle avventure del principe Setna, figlio di Ramses II, il celebre faraone protagonista della fortunata serie di gialli - a sfondo esoterico - ambientata nell'antico Egitto, una saga che portò alla ribalta Christian Jacq a metà degli anni '90, rendendolo uno degli autori di romanzi storici di maggior successo.
L'egittologo - convertitosi a romanziere dopo un dottorato alla Sorbona - ha saputo abilmente sfruttare il proprio background accademico nella rielaborazione delle leggende e dei miti del pantheon egizio, creando un universo letterario unico, capace di coinvolgere un pubblico vastissimo.
La ragione di tali fortune è da attribuire alla capacità di Jacq, pur attraverso gli stilemi e gli eccessi della narrativa fantastica, di suscitare nel lettore una genuina curiosità nei confronti dell'enigmatica civiltà egizia, irresistibile fonte di ispirazione per la letteratura di genere sin dalle prime spedizioni archeologiche di Champollion a inizio Ottocento, dopo la leggendaria invasione napoleonica dell’Egitto.
Il merito delle opere di Jacq infatti non sta solo nella creazione di un mondo a cui il lettore, nonostante gli innumerevoli capitoli delle diverse saghe, può sempre agilmente fare ritorno - senza perdere senso di familiarità nei confronti dei personaggi - ma anche nell'invitare indirettamente - magari il pubblico più giovane - ad andare oltre il fantastico, per addentrarsi nei ben più avventurosi e complicati meandri dello studio dell'archeologia o della decifrazione dei geroglifici.
Scommetto che per merito (o per colpa) delle suggestioni (para)storiche dei lavori di Jacq, o dei suoi epigoni, in molti abbiano tentato di affrontare gli ostici manuali di egittologia del Grimal o l'impossibile corso di geroglifico di Grandet e Mathieu.
In questo secondo capitolo della saga del Figlio di Ramses, Setna - giovane principe scriba iniziato alle arti magiche - continua, su ordine del padre, le indagini al centro dell'enigma che dominava la trama del primo volume: la profanazione della Tomba Maledetta e il furto del vaso in essa celato, un artefatto leggendario contenente i segreti di Osiride, dei papiri raffiguranti simboli arcani, i quali, una volta interpretati, conferirebbero poteri immensi all'uomo capace di decifrarli. La prosecuzione della ricerca condurrà, in questo secondo volume, a un nuovo mistero, riguardante la scomparsa di un altro manufatto sacro - il libro di Thot - la cui lettura promette la conoscenza di formule negromantiche in grado di risvegliare i morti e di esercitare il completo controllo sui vivi.
Tuttavia il principe, atterrito dagli innumerevoli pericoli all’orizzonte, si renderà conto di non avere sufficiente padronanza delle arti magiche per affrontare da solo le oscure presenze responsabili delle blasfeme rapine e si troverà, suo malgrado, costretto a coinvolgere la giovane Sekhet - sinuosa sacerdotessa dall'irresistibile pelle olivastra - l'amante che dovette abbandonare per non esporla ai pericoli di una missione pervasa dalla nefanda potenza corruttrice della magia nera, una forza invisibile, eppure onnipresente, che sembra voler gettare un'ombra di depravazione sull'altrimenti felice e prospero regno di Ramses.
Vi è un disegno politico eversivo dietro questi eventi sovrannaturali? Gli dei hanno forse deciso che l'imperituro regno di Ramses debba giungere al termine? O magari è il faraone stesso a celare un inconfessabile segreto a giustificare la longevità del suo regno?
Jacq non tradisce le attese e offre ancora al suo pubblico quegli elementi immediatamente riconoscibili e pretesi, oramai da decenni, dalle sue opere: una razione illimitata di intrattenimento, ricco di suggestioni esotiche, in cui abbondano trame politiche ordite da sacerdoti senza scrupoli, amori bollenti e interventi di divinità intransigenti.
Non temete se a fine lettura vi sentirete già orfani delle vicende del giovane Setna, poiché, al termine del testo, Jacq offre in dono i primi tre capitoli che apriranno il terzo volume della saga, un segno di gratitudine nei confronti di un pubblico che mai si stancherà delle sue avventure.
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