Riformatore religioso tedesco, venne avviato agli studi di giurisprudenza. Nel 1505 entrò nel convento degli Eremiti agostiniani di Erfurt e ricevette, dopo due anni, gli ordini sacerdotali. Assegnato all’università di Wittenberg, tenne lezioni di esegesi biblica commentando i Salmi. Contemporaneamente, deluso dalla cultura religiosa di derivazione aristotelico-tomista, iniziò lo studio di S. Agostino, elaborando le basi della sua teologia. È di questi anni la presa di coscienza della radicale peccaminosità dell’uomo, servo della sua concupiscenza, in grado di ottenere la liberazione solo attraverso il totale abbandono alla misericordia divina. Nelle opere scritte in questo periodo troviamo espressa la condanna dell’eccessivo ricorso alle indulgenze e del culto dei santi. Quando la chiesa di Roma «pronunziò» l’indulgenza per la costruzione del nuovo San Pietro, Lutero riassunse le sue idee in materia religiosa nelle famose 95 tesi che affisse alle porte della chiesa di Ognissanti a Wittenberg il 31 ottobre 1517, data che segna il suo distacco dalla chiesa e, quindi, l’inizio della Riforma religiosa luterana. Al 1520 appartiene un gruppo di scritti con i quali Lutero elabora la sua teologia: Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca: per la riforma del ceto cristiano (An den christlichen Adel deutscher Nation: von des christlichen Standes Besserung), Sulla schiavitù babilonese (De captivitate babilonica Ecclesiae), Della libertà del cristiano (De libertate christiana). Queste opere aumentarono il dissidio con la chiesa di Roma: Lutero venne scomunicato nel 1521 e posto al bando dall’impero. Iniziò allora la traduzione tedesca della Bibbia, dando così un nuovo strumento di diffusione delle sue tesi e creando un monumento letterario destinato ad influenzare in modo decisivo lo sviluppo lessicale e grammaticale della lingua tedesca. Nel 1524 Lutero iniziò la pubblicazione dei suoi 42 inni sacri, alcuni dei quali sono rifacimenti di salmi, inni latini e canti religiosi popolari, mentre altri sono creazioni originali. La loro importanza è grandissima sia storicamente (giacché sono alla base dell’innografia protestante), sia letterariamente, come fonte di un nuovo genere poetico. Nei Detti conviviali (Tischreden), raccolti e pubblicati per la prima volta nel 1556 da un suo discepolo, traspare la personalità più autenticamente umana di Lutero, attraverso coloriti ricordi, giudizi, aneddoti, osservazioni morali e psicologiche.