(Jueli, Shantung, 551 ca - Qufu, Shandong, 479 a.C.) pensatore cinese. La sua biografia, deformata dalla leggenda, è esposta nelle Memorie storiche (Shiji) di Sima Qian, risalente all’86 a.C.; di certo si sa che, nato povero, entrò come funzionario al servizio del sovrano dello stato di Lu (nell’attuale Shandong), raggiungendo una posizione elevata. Costretto all’esilio in seguito a intrighi politici, dal 497 ca peregrinò come letterato itinerante da una corte feudale all’altra tentando di introdurvi le sue teorie sulle giuste e armoniose relazioni sociali. Deluso, si volse all’insegnamento privato, raccogliendo intorno a sé numerosi discepoli e dedicandosi alla raccolta, alla sistemazione e al commento degli antichi testi: lo Shijing (Libro delle odi); lo Shujing (Libro della storia); lo Yijing (Libro dei mutamenti); e il Liji (Memorie dei riti) oltre allo Chunqiu (Annali Primavera-Autunno), una cronaca degli avvenimenti dello stato di Lu dal 722 al 472 a.C. L’insegnamento di C. ci è pervenuto grazie ai suoi discepoli che lo esposero diligentemente nel LunYu (Dialoghi o Analetti). Base storica del pensiero di C. furono le ambivalenze del suo tempo, che vide il disgregarsi della vecchia struttura «feudale» e del suo sistema etico parallelamente all’avvio di quel processo di trasformazione politica, economica e sociale che si sarebbe concluso con la fondazione dell’impero unitario degli Han alla fine del III secolo a.C. Richiamandosi costantemente alla tradizione C. pose al vertice dei valori umani le virtù della rettitudine e della benevolenza (o umanità): virtù di carattere eminentemente sociale e «pubblico» che da un lato legittimano l’autorità, dall’altro devono costituire il fondamento delle relazioni sociali. Struttura di base della società è la famiglia e lo stato stesso viene concepito come una grande famiglia (l’imperatore viene definito come padre e madre dei suoi sudditi) retto da principi rigidamente gerarchici; garanzia di conservazione e stabilità è l’osservanza dei riti, minuzioso e inderogabile insieme di regole di comportamento formale. Per il suo carattere insieme morale e politico, immanentistico e laico, il pensiero di C. fornì alla classe dei funzionari-letterati Han la base ideologica che sostenne la formazione e il perpetuarsi dello stato burocratico cinese.