Annie Vivanti, pur essendo nata a Londra, è considerata una scrittrice italiana. Figlia di un garibaldino esule a Londra, si stabilì giovanissima in Italia per studiarvi canto. Nel 1890 pubblicò una raccolta di versi (Lirica) con una prefazione di G. Carducci, che le dedicherà alcune poesie, fra cui la celebre Ad Annie. Ancora nel 1891 ottenne un notevole successo col romanzo autobiografico Marion, mentre nel 1898 si cimentò senza fortuna nel teatro, con la commedia La rosa azzurra. Quindi tacque per molti anni, durante i quali condivise le peripezie del patriota irlandese J. Chartres, divenuto suo marito nel 1902. Riapparve sulla scena letteraria italiana nel 1911, col romanzo I divoratori, cui seguirono Circe (1912), Vae victis! (1917), Naja tripudians (1920), Mea culpa! (1927) ecc.: storie romantiche e passionali, la cui enfasi è talora corretta da un pizzico di umorismo inglese. Lasciò anche una vivace rievocazione della sua giovinezza avventurosa (Zingaresca, 1918), due drammi (L’invasore, 1915; Le bocche inutili, 1918) e un racconto per bambini (Sua altezza, 1923).