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Anno edizione: 1997
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L'interpretazione de L'Indice - come al solito - dice poco e nulla. E' un racconto invero potentissimo e tanto russo da racchiudere tante prospettive. La protagonista una delirante? mi pare molto riduttivo; a mio avviso esprime quell'eccesso tipico dello spirito slavo, una passione difficilmente comprensibile in pieno per noi europei. E' la donna che tutto sacrifica - fino all'efferatezza - per l'uomo che elegge a suo idolo (ché infondo di idolatria si tratta). Di contro Leskov dipinge molto bene la bestialità interessata di Sergej, figura grottesca di un dongiovannesimo popolare. Cento pagine di una potenza narrativa rara. Consigliatissimo.
Un grande libro di un grande scrittore. Ci voleva una rivista bolsa e spocchiosa come l'Indice per cavarsela con una recensione da 15 righe.
Recensioni
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scheda di Rizzuti, A., L'Indice 1987, n. 5
Un fascio di luce livida enuclea dalla tetraggine della provincia russa una storia emblematica, in cui domina la figura di una donna che attraverso tre omicidi cerca di affermare se stessa senza riuscirvi, finendo poi per suicidarsi. Una storia a prima vista oggettiva, molto russa e poco altro. Interessante però per le reazioni a cui ha dato luogo. Facili i giudizi moralisti, tanti invero, compreso quello dell'autore. Altrettanto facili quelli sovietici ortodossi, un po' ottusi, volti a stigmatizzare la società mercantile che stritola la protagonista. Ambedue queste posizioni si rivelano difficilmente condivisibili ove si consideri da un lato come l'istinto non sia l'unica origine dell'abiezione (si pensi a dove ha condotto, in materia di sterminio, il calcolo freddo) e dall'altro come Sergej, il garzone per l'amore del quale Caterina-Lady Macbeth uccide, sia un perfetto integrato nella società mercantile. Più originale la tesi avanzata da Sostakovic, quando negli anni '30 decise di mettere in musica la novella: sua opinione era che protagonista del racconto non fosse già la società borghese, ma la persona scissa di Lady Macbeth. Nella mente allucinata di Caterina ritornano infatti incessanti i fantasmi delle sue tre vittime: quando essa li scorge dalla zattera tra le onde del Volga che sta attraversando non esita a trascinare con sé nei gorghi la donna che Sergej per scherno bacia dinanzi a lei.
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