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Una lady Macbeth del distretto di Mtsensk
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Descrizione


E' la storia di un amore ineluttabile, di una passione tragica, senza via di scampo. Il racconto ha per protagonista Katerina Izmajlova, giovane moglie di un mercante che, per vincere la noia, si innamora di un lavorante del marito. Questa noia è la molla che innesca un amore divorante, che si consuma con la complicità di una natura "incantatrice", fino all'autodistruzione. Il desiderio di una libertà negata si muta in violenza primordiale che travolge anche gli stessi amanti. Nel 1932 Sostakovic ha tratto da questo lungo racconto un'opera.
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Dettagli

1997
21 marzo 1997
97 p.
9788836804146

Valutazioni e recensioni

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Federico
Recensioni: 5/5

L'interpretazione de L'Indice - come al solito - dice poco e nulla. E' un racconto invero potentissimo e tanto russo da racchiudere tante prospettive. La protagonista una delirante? mi pare molto riduttivo; a mio avviso esprime quell'eccesso tipico dello spirito slavo, una passione difficilmente comprensibile in pieno per noi europei. E' la donna che tutto sacrifica - fino all'efferatezza - per l'uomo che elegge a suo idolo (ché infondo di idolatria si tratta). Di contro Leskov dipinge molto bene la bestialità interessata di Sergej, figura grottesca di un dongiovannesimo popolare. Cento pagine di una potenza narrativa rara. Consigliatissimo.

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Francesco
Recensioni: 5/5

Un grande libro di un grande scrittore. Ci voleva una rivista bolsa e spocchiosa come l'Indice per cavarsela con una recensione da 15 righe.

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Voce della critica


scheda di Rizzuti, A., L'Indice 1987, n. 5

Un fascio di luce livida enuclea dalla tetraggine della provincia russa una storia emblematica, in cui domina la figura di una donna che attraverso tre omicidi cerca di affermare se stessa senza riuscirvi, finendo poi per suicidarsi. Una storia a prima vista oggettiva, molto russa e poco altro. Interessante però per le reazioni a cui ha dato luogo. Facili i giudizi moralisti, tanti invero, compreso quello dell'autore. Altrettanto facili quelli sovietici ortodossi, un po' ottusi, volti a stigmatizzare la società mercantile che stritola la protagonista. Ambedue queste posizioni si rivelano difficilmente condivisibili ove si consideri da un lato come l'istinto non sia l'unica origine dell'abiezione (si pensi a dove ha condotto, in materia di sterminio, il calcolo freddo) e dall'altro come Sergej, il garzone per l'amore del quale Caterina-Lady Macbeth uccide, sia un perfetto integrato nella società mercantile. Più originale la tesi avanzata da Sostakovic, quando negli anni '30 decise di mettere in musica la novella: sua opinione era che protagonista del racconto non fosse già la società borghese, ma la persona scissa di Lady Macbeth. Nella mente allucinata di Caterina ritornano infatti incessanti i fantasmi delle sue tre vittime: quando essa li scorge dalla zattera tra le onde del Volga che sta attraversando non esita a trascinare con sé nei gorghi la donna che Sergej per scherno bacia dinanzi a lei.

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Conosci l'autore

Nikolaj Leskov

Nasce a Gorochovo, nel governatorato di Orël, nel 1831. La sua è una giovinezza difficile, trascorsa prima come agente reclutatore dell’esercito e poi al servizio di un ricco proprietario terriero. Nel 1864 pubblica un duro romanzo antinichilista, Senza uscita, che gli procura un pesante ostracismo, rotto soltanto dall’interessamento di Dostoevskij. Il decennio 1865-1875 è comunque il momento più fecondo del suo lavoro: scrive i capolavori L’angelo sigillato (1873), Il viaggiatore incantato (1873), Una famiglia decaduta (1874). Muore a San Pietroburgo nel 1895. Leskov è oggi considerato, insieme a Tolstoj, Dostoevskij, Goncarov, Turgenev e Gogol, uno dei più grandi scrittori russi dell’Ottocento.

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