L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il campo di concentramento di Auschwitz era una macchina della morte, per dimostrarlo, il giovane procuratore Johann Radmann, deve sbrogliare una matassa di indizi e silenzi. Formativo.
Meraviglioso. Non è il classico film sull'argomento. Una pellicola che a mio avviso dovrebbe esser fatta vedere ai ragazzi. Un film toccante, ben fatto.
"Il labirinto del silenzio" diretto da Giulio Ricciarelli. Una pellicola che va vista perché meravigliosa, toccante, raffinata e perchè approfondisce e da spunti di riflessione su temi fondamentali: - il tema della colpa collettiva: riesce con abilità a mostrare quella voglia di dimentica il passato da parte della gran parte dei tedeschi. Ma non solo, ci fa vedere come sia sconvolgente scoprire che le colpe della tragedia della shoah siano molto estese: la gran parte dei tedeschi aveva aderito al partito e per un certo periodo creduto a Hitler... così si inizia il percorso drammatico, doloroso e sconvolgente per comprendere e cercare di reagire in qualche modo a questi dati. Come affrontare le responsabilità di questi fatti da parte di genitori e parenti? E chi a quei tempi era un ragazzo e si è uniformato? Capite che tutto ciò porta a lunghe e difficili questioni etiche. Ecco che questo mi ha fatto sorgere mille domande: ma cosa avrei fatto io se fossi stato tedesco in quel periodo? Cosa avremmo fatto tutti noi al posto loro? Ben pochi si opposero coraggiosamente al regime e alle sue nefandezze e tanti si macchiarono di reati contro persone... Ma noi cosa avremmo fatto al loro posto? Questa domanda è lacerante perchè il film mostra come la società tenda a giustificare, ignorare o praticare mostruosità senza rendersene pienamente conto. Secondo me anche noi fossimo stati al loro posto ci saremmo comportati così (dopo tutto gli italiani con il fascismo e le leggi razziali non reagirono in maniera diversa dai tedeschi)... l'uomo si adatta e si conforma alla società e alla morale dell'epoca e del paese in cui vive e ben pochi hanno gli anticorpi e il coraggio per reagire a certi fatti. - Un altro tema centrale è come il sistema per anni ha tentato di evitare processi a tanti ex nazisti. Il film mostra bene come questa copertura era sostenuta da gran parte della società dell'epoca (dopo tutto tantissimi avevano sposato il nazismo...). Ciò fa ben capire che la teoria de
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Film-dossier sobrio ed efficace, l'opera di Ricciarelli assume il cinema come metodo d'investigazione e approccia la Shoah con l'eloquio lento del diritto
Trama
Francoforte, 1958. Johann Radmann è un giovane procuratore deciso a fare sempre 'quello che è giusto'. Un principio, il suo, autografato sulla foto del genitore, scomparso alla fine della Seconda Guerra Mondiale e di cui conserva un ricordo eroico. Ma i padri della nazione, quella precipitata all'inferno da Hitler, a guardarli bene sono più mostri che eroi e Johann dovrà presto affrontarli. Avvicinato da Thomas Gnielka, giornalista anarchico e combattivo, conosce Simon, artista ebreo sopravvissuto ad Auschwitz e a due figlie gemelle, sottoposte a test crudeli dal dottor Josef Mengele. Simon ha riconosciuto in un insegnante di una scuola elementare uno degli aguzzini del campo di concentramento. Come lui, molti altri 'carcerieri' e ufficiali sono tornati alle loro vite rimuovendo colpe orribili. Colpito dal dolore di Simon e dall'ostinazione di Thomas, Johann decide di occuparsi del caso. Schiacciato tra il silenzio di chi vorrebbe dimenticare e di chi non potrà mai dimenticare, il procuratore chiede consiglio e aiuto a Fritz Bauer, procuratore generale, che gli darà carta bianca e il coraggio di perseverare. Testimonianza dopo testimonianza, Johann Radmann prende coscienza dell'orrore, ricostruisce il passato prossimo della Germania e avvia il 'secondo processo di Auschwitz'.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore