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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
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Una ragazza scomparsa, un investigatore riluttante e quattro donne pettegole in un giallo comico e tagliente che ritrae il cuore ambivalente di una città.
Da piccolo era stato uno di quei bambini goffi, tardi, vittime un po' volontarie, che i compagni di calcetto mettono ogni volta a giocare in porta. Da adulto, Giovanni Di Dio, per tutti Giovà, non è cambiato poi molto: sovrappeso, per nulla svelto, prematuramente fallito a scuola. Per non vederlo dormire tutto il giorno, cosa che lui sa fare meglio di ogni altra, la madre gli ha trovato un posto come guardia giurata. Per ottenerlo, la signora Antonietta si è rivolta allo Zzu. Uomo di gran conto nel quartiere, che dal terrazzino del suo minuscolo bar domina su tutto e tutti, con modalità che in zona ognuno sa e nessuno dice. Trent'anni dopo Giovà viene convocato per ricevere uno strano incarico, totalmente al di sopra delle sue forze. È sparita una bella ragazza, Agostina Giordano. I carabinieri la cercano, ma delle loro indagini non si sa nulla. La cosa incredibile è che non ne sappia niente nemmeno lo Zzu che, per svelare il mistero, è costretto a rivolgersi a quella cosa inutile di Giovà. Un'indagine parallela e riservata, condotta da un incompetente che non riuscirebbe a cavarsela senza una specie di comitato investigativo composto da tutte donne che, specialiste nello smistamento di voci raccolte in giro, fanno luce nella direzione in cui Giovà deve guardare. Il risultato è però che l'investigatore riluttante di questo anomalo poliziesco finisce per affrontare un'alternativa che mette a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. L'azione si svolge nella borgata palermitana di Partanna, attaccata come gemella siamese alla più rinomata e opulenta Mondello. Questa sul mare, l'altra ai piedi di una montagna, separate da un confine impercettibile eppure abissale. La prosa, dialettale solo per le spezie dei dialoghi, è divertente e ironica, in grado di restituire l'allusività e il senso multiforme delle conversazioni in Sicilia. L'autore ne rappresenta tutti i codici di comunicazione, compresa la prossemica di chi parla. È una specie di danza: avvicinarsi, allontanarsi, farsi sotto, restare in disparte. Roberto Alajmo ha scritto un mystery comico e grottesco, al centro del quale emergono due tematiche molto siciliane: il millenario contrasto che qui regna tra verità e giustizia, e la piaga del vecchio che sempre si aggrappa al nuovo per imprigionarlo e modellarlo. Quasi un tributo a quella che Sciascia chiamava «verità letteraria».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Primo libro (e sicuramente anche l'ultimo) che leggo di questo autore. Scritto bene, non lo nego, ma alla lunga mi ha annoiato.
Ingredienti: un vigilante siciliano dal QI ridotto e dal peso fuori controllo, un delicato incarico ricevuto da un boss locale, un’indagine su un delitto condotta con l’aiuto delle donne di casa, una relazione complicata tra soggetti pericolosi da dover sbrogliare restando incolumi. Consigliato: a chi preferisce non cercare piuttosto che trovare, a chi si culla nella beata ignoranza e nel quieto vivere.
Siamo in Sicilia, nella borgata palermitana di Partanna quando Agostina, una bella ragazza impiegata nella guardia forestale, scompare. Entra in gioco Giovanni Di Dio, Giovà, personaggio sgangherato, sovrappeso e annoiato, coinvolto direttamente dallo Zzu, uomo influente e temuto della zona, che vuole vederci chiaro per scagionare il figlio, che ha avuto una relazione proprio con Agostina. Lo Zzu è quello a cui si è rivolta Zia Antonietta per far trovare un lavoro a suo nipote Giovà. E ora lui gli deve un favore. Giovà è un guardiano notturno con tanto di divisa, e si ritrova a fare da investigatore per scoprire cosa è accaduto ad Agostina. Ma è un investigatore discutibile e imbarazzante. Ha bisogno di supporto e l’indagine si fa movimentata quando la zia di Giovanni, Antonietta, la sorella Mariangela e la vicina di casa curiosa, Mariella, collaborano in modo goffo e impiccione alle ricerche. Personaggi esilaranti e ben caratterizzati. Le tre donne sono indimenticabili e le pagine che raccontano della ressa sotto casa che fa da coro a tutte le novità scoperte è un vero spasso. Da rileggere nei momenti di sconforto perché donano il buonumore. Giovanni è un mediocre, un uomo che fugge davanti ai problemi, che si nasconde nella sua golosità e che innervosisce per la sua flemma. Ma, quando non altera gli animi per la sua indolenza, intenerisce. Soprattutto se visto in “ostaggio” del clan delle tre comari scatenate. Adoro il modo in cui Alajmo ci ha fatto conoscere questi personaggi. Adoro il suo particolare utilizzo delle parentesi. E quel coro in mezzo alla piazza. Davvero geniale. Grazie ✅DA LEGGERE SE: -Hai bisogno di ridere e distrarti -vuoi una storia un po’ pettegola e dissacrante -vuoi affezionarti a un nuovo personaggio -hai bisogno di scaricare la tensione, usando come capro espiatorio, un nuovo personaggio -conosci anche tu delle comari scatenate e un po’ impiccione, ma spassose
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