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«Chi scrive per dire qualcosa di utile agli altri, anche a uno solo, si chieda, finita la prima stesura, se le parole e le frasi che ha scelto sono le più adatte al destinatario, le più adatte a farlo entrare nel senso che gli si voleva comunicare.»
La Guida all’uso delle parole di Tullio de Mauro, pubblicata per la prima volta da Editori Riuniti nel 1980 (alla prima hanno fatto seguito molte altre edizioni e aggiornamenti), offre al lettore una panoramica di alcuni concetti chiave di linguistica e, soprattutto, molte regole e suggerimenti per parlare e scrivere in modo semplice e preciso. I consigli dati per farsi capire, da chi ci legge come da chi ci ascolta, sono molti e direttamente applicabili nella pratica quotidiana. Eccone alcuni esempi: guardare quel che si è scritto con gli occhi di chi ci leggerà; usare frasi brevi, di non più di venti parole; semplificare i rapporti di dipendenza tra le frasi; tenere sempre presenti i fini del proprio discorso e i suoi destinatari reali; è bene che l’oratore sicuro restringa all’essenziale il discorso per non rischiare di parlare troppo, mentre è meglio che l’oratore insicuro eviti di leggere un discorso già scritto a casa, che non tiene in considerazione quel che hanno detto gli altri prima di lui. Chi intende scrivere testi o pronunciare discorsi rivolti a un pubblico largo deve avere tra i suoi ferri del mestiere una buona conoscenza delle parole che possono essere note in partenza al suo pubblico. Per questo motivo, alla fine del libro è riportato il “Nuovo vocabolario di base della lingua italiana”, l’elenco alfabetico dei circa settemila vocaboli che indica le parole note alla generalità degli adulti italiani con istruzione media inferiore. Il vocabolario di base è stato aggiornato da Tullio De Mauro e Isabella Chiari nel 2016 (la prima versione del vocabolario di base fu pubblicata come appendice proprio nella prima edizione della Guida).Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ottimo libro di Tullio De Mauro per capire la semiotica
Dopo una panoramica iniziale che fornisce al lettore alcuni rudimenti di linguistica e stimola la riflessione circa la funzione della lingua e la differenza fra “parola” e “comunicazione”, il libro di De Mauro entra nel vivo. Nel testo spesso ci si interroga, seppur di passaggio, sul reale grado di comprensione che ha questa o quella frase, nell’enunciato che si sceglie di darle volta per volta. Quali sono le parole da evitare o usare? In che modo usarle? Lo scopo del libro e dell’Autore è rispondere a queste domande. Un lavoro di analisi di testi italiani scritti, ha individuato quelle parole da far rientrare in un cosiddetto Vocabolario di Base, che è presente in appendice. Mediante questo vocabolario si dispone di un paniere di parole più ricche, che portano con sé anche il valore della propria comprensibilità. Un libro come questo, scritto da un linguista e che ha al centro la critica a un certo uso contorto e elitario della lingua, non poteva che essere piano e piacevole. I capitoli sono brevi, le frasi quasi sempre non superano le venti parole, così come lo stesso Autore raccomanda agli altri di fare. Insomma De Mauro predica bene e razzola bene. La prima metà del libro è forse più tecnica e meno appassionante, ma De Mauro riesce a rimediare farcendo quelle pagine con richiami storici quasi aneddotici ed esempi pratici alla portata di chiunque. Ogni nuovo capitolo inizia con un veloce, utile e per nulla noioso riepilogo delle questioni trattate in precedenza. Questo non è un libro per i letterati estremi, sognatori e visionari e ispirati ad azzannare i classici dalle muse del Parnaso. Non ci troverete nessun cenno alla metafisica della parola e non vi aspettate di vedere scardinata la grammatica sotto i colpi di sacro fuoco futurista. Questo libro si occupa di qualcosa di molto più complicato: riuscire a parlare semplicemente, offrendo se stesso come primo esempio a cui rifarsi. Se vi importa davvero farvi capire dagli altri, nel vostro e nel loro interesse,questo libro è un buon punto di partenza.
uso da anni il libro per la formazione sindacale e lo trovo affascinante oltre che interessante ed estremamente istruttivo. Semplicità e precisione sono i suoi pregi maggiori. Mi auguro che venga continuamente aggiornato (io ne ho tre edizioni) Acquisterò anche l'ultima.
Recensioni
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