L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Lorenza Pieri scrive un ambizioso e riuscito romanzo su un’Italia che ha cambiato pelle negli anni Ottanta, concentrandosi sul microcosmo di Capalbio, il paese maremmano dove le classi sociali si sono incontrate e scontrate. Ci rivela così la sostanza vera e affascinante di un’Italia dietro il velo del gossip. Un romanzo molto atteso.
«Mai come oggi avremmo bisogno di delineare e indagare di nuovo le sfumature di classe e i tragitti sociali che ci hanno portati al punto in cui ci troviamo» - Repubblica
«Lorenza Pieri si conferma bravissima narratrice dell'adolescenza» - il Venerdì di Repubblica
«Annamaria, sedicenne insicura. Forse tra tutti il personaggio più riuscito di Lorenza Pieri» – Robinson
Un romanzo complesso e avvincente, sospeso tra epopea rurale, racconto di formazione, biografia di un’artista. La collisione unica tra due classi sociali, due mondi distanti, è il travaglio da cui nascerà un nuovo paese.
Siamo tra il 1987 e il 1990, in un paese della maremma toscana troppo famoso per essere citato. Le vicende di due famiglie, una locale di allevatori di cavalli, i Biagini, e una romana altoborghese, i Sanfilippi, si intrecciano, mentre il luogo in cui si incontrano diventa il teatro perfetto della messa in scena dei cambiamenti che avvengono in Italia. Così l'amicizia tra Sauro, un buttero ambizioso e Filippo, un politico edonista, una volta diventati anche soci in affari, porterà anche gli altri membri delle loro famiglie a legarsi o a scontrarsi. Nel paese, dove a prima vista si assiste a una diffusione ubriacante di denaro e allegria, le certezze su cui si era sempre contato, le fedi politiche, i legami familiari, il rigore morale, l'identità sessuale, sembrano dissolversi e perdere i contorni nitidi. Sauro e Filippo, le loro mogli Miriam e Giulia si fanno rivelatori di un'umanità debole, apparentemente magnanima ma spesso meschina, in mezzo alla quale, la creatura più fragile, Annamaria, che ha quindici anni e parecchi complessi, fatica a trovare il suo posto, soprattutto nel confronto con la bella e spigliata Lisa della quale desidera attenzioni e affetto, ricevendoli in un modo assai ambiguo. Ma c'è un mondo parallelo che nello stesso periodo sta prendendo forma. È il Giardino dei Tarocchi dell'artista franco-americana Niki de Saint Phalle. Un luogo magico, a cui Annamaria si avvicinerà a poco a poco, e nel quale l'artista la lascerà entrare, dandole accesso al racconto della sua stessa vita, tramite il quale la ragazzina imparerà tutte le lezioni che nessuno ha mai saputo darle.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro che mi ha lasciato impressioni altalenanti: curiosità, interesse, noia, coinvolgimento, disinteresse. Non so definirlo, perché è denso, ma anche dispersivo.
La storia si dipana in due binari distinti: uno reale, con le frustrazioni e le rivalse della vita quotidiana, l altro con la storia drammatica dell artista, persa nel suo drammatico e nel suo onirico. Meglio il primo dei due, la storia della poetessa scultrice l ho vista inserita quasi a forza. Il finale con i tarocchi, poi, proprio no
E' affascinate e coinvolgente, senza dubbio uno dei libri più belli della Pieri. Una trama che si dipana attraverso le pieghe dell'adolescenza e dell'Italia che si rispecchia tutta nell'universo di provincia degli anni ottanta del novecento. Lorenza Pieri si conferma una scrittrice da lodare.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ci sono mostri e mostri. Ci sono quelli interiori, ci sono quelli presunti, spesso deboli e meschini, delle ideologie politiche italiane – di quasi tutti i tempi – e poi ci sono quelli che hanno ispirato il secondo romanzo di Lorenza Pieri, autrice che si era rivelata felicemente con Isole Minori, pubblicato da e/o, e che è tornata in libreria con un volume edito dalla stessa sigla, Il giardino dei mostri (315 pagine, 18 euro), libro che conferma le doti e il valore della scrittrice.
La fonte di ispirazione di Lorenza Pieri – italiana che vive negli Stati Uniti – è il Giardino dei Tarocchi, opera grandiosa realizzata da una poliedrica artista, la femminista Niki de Saint Phalle, nei pressi di Capalbio: una ventina di sculture monumentali (con cemento, ceramica colorata e vetro) sugli arcani dei Tarocchi .L’artista francese e la sua pazza storia d’amore con Jean Tinguely sono una delle corde che pizzica la chitarra di questo romanzo. Ma c’è tanto altro. Le pagine ci portano nella Maremma tra gli anni Ottanta e i Novanta, terra che si riscopre ambita, alla moda, ricca. E va in scena una sorta di scontro di civiltà fra i forestieri cittadini e i locali campagnoli, incarnati rispettivamente dai Sanfilippi e dai Biagini, famiglie che faranno affari assieme, soci nella gestione di uno stabilimento balneare e di un agriturismo, un vecchio casale ristrutturato, destinato a un pubblico di avventori facoltosi. Famiglie tra le quali scorreranno amori, gelosie, tradimenti, ipocrisie, rivalse, in mezzo a cui non sembra salvarsi quasi nessuno.
Mentre tutt’attorno evapora, qualsiasi certezza, chi si salva è probabilmente Annamarì, la figlia adolescente di Sauro Biagini, il Re contadino e gran seduttore (che ha una moglie bellissima, MIriam e un altro figlio, Saverio), che diventa socio dello spregiudicato politico di sinistra, Filippo Sanfilippo, non esitando a sedurre la di lui moglie, Giulia, docente universitaria. Un’adolescente insicura, Annamarì, anche sentimentalmente, ma autentica e che – innamorata dell’arte, l’arte come fondamento della vita e passione bruciante è centrale in questa storia – trova la propria strada incrociando l’eccentrica scultrice, una delle maggiori del secolo scorso. Innocenza e cinismo non sono contrapposti e nemmeno incarnati da qualcuno, ma si mescolano in un cocktail di rara efficacia.
Quel piccolo incanto che prendeva il lettore di Isole minori, il primo romanzo di Lorenza Pieri, si rinnova anche con Il giardino dei mostri. Molto del merito va a una lingua incontaminata e classica (visto che l’autrice vive negli Stati Uniti avrà meno occasioni di contatto con le derive con cui quotidianamente la lingua italiana fa i conti…) e a un occhio che sa essere contemporaneamente coinvolto e distaccato, pietoso e spietato. È così che le vicende narrate pullulano simultaneamente di bellezza – a cominciare dalle ventidue sculture su una collina – e corruzione, sentimenti tenui e sfrontatezza. L’umanità, quella di chi domina e di chi vuol dominare, non ci fa una bellissima figura (anche se la letteratura non deve farsi scrupoli del genere): sembrano prevalere e prendersi la scena sempre i manipolatori, gli opportunisti, i traditori e i menzogneri. Sforzarsi di trovare ciò che è autentico e buono può essere un ottimo esercizio di sopravvivenza, di resistenza alla vita.
Recensione di Giosuè Colomba
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore