L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 13,65 €
Un racconto di sconfitte e tradimenti, di una generazione smarrita, incapace di invecchiare, e di un paese quasi al capolinea.
«Troppe volte ho visto morire questa città. Ogni volta è rinata sempre peggio. Non serve ammazzarla un'altra volta, caro ragazzo, l'alba del giorno dopo sarebbe peggiore del tramonto»
Taranto, in un futuro prossimo. Dindo, Claudio e Valeria, detta Gorgo, hanno ormai passato i cinquant'anni. Si ritrovano a Taranto per partecipare al funerale di un vecchio amico. La piazza è piena di gente, e l'atmosfera è pesantissima, incattivita, lacerata, come si sono lacerati nel tempo i rapporti tra gli amici, tanto uniti in gioventù dalle comuni passioni, umane e politiche, quanto lontani e divisi oggi, sia per le strade diverse che hanno preso le loro vite, sia perché la loro amicizia si è frantumata contro il Siderurgico di Taranto, lo stabilimento più grande d'Europa: per alcuni la fabbrica va salvata a tutti i costi, perché non solo produce lavoro e benessere, oltre che acciaio, ma anche perché è un monumento insostituibile di memorie e di orgoglio operaio; per altri, invece, il Siderurgico è ormai solo il "Mostro" da chiudere, abbattere, cancellare, bonificare, perché con i suoi fumi avvelena e uccide. «Fino alla fine» è il racconto di sconfitte e tradimenti, di una generazione smarrita, incapace di invecchiare, e di un paese quasi al capolinea: mentre l'azione si svolge incessante, attraverso sapienti escursioni nel passato vediamo i quattro protagonisti crescere, cambiare, peggiorare forse, anche se l'usura della memoria, dei rapporti e della morale non li piegherà mai del tutto allo spirito del tempo. E assistiamo anche al cambiamento dell'Italia, ridotta a una comunità composta da una moltitudine di individui in retrospettiva, trasformata in nazione liquida, disillusa, spenta; un paese di partiti deboli e personalistici, dove l'ideologia ha lasciato il posto alla comunicazione, i partiti sono diventati proprietà privata di leader che hanno sostituito i militanti con i follower e la passione civile si è trasformata in una disperata forma di ultima resistenza all'omologazione. «Fino alla fine» è un romanzo tanto travolgente e originale quanto profondo e toccante, nel quale le vicende umane dei protagonisti si innervano in quelle del paese. Fino al pirotecnico finale, in un futuro che, forse, è già presente.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
I due libri che ho letto recentemente hanno avuto molto in comune: sono entrambi ambientati nel 2022 e narrano percorsi politici alternativi a quelli consueti. Il primo era Ribelle Senza Causa, il secondo è questo Fino alla fine di Angelo Mellone. Il romanzo sarebbe perfetto se non fosse stato un tantino verboso. C'è dentro davvero tanta roba: passione, impegno sociale e civile, conoscenza degli ambienti trattati. Uno stile a volte immaginifico, a volte pulp. Forti, e a volte struggenti, i rapporti intrecciati tra Claudio, Dindo, Chiodo e Gorgo, uniti nelle antiche passioni e divisi nell'attualità. Interessante anche il tema: un paese è veramente sovrano senza l'acciaio? Il libro mi è piaciuto sempre di più progredendo nella lettura, ma il lettore deve resistere nella prima parte, dove qualche intelligente taglio editoriale avrebbe aiutato notevolmente a catturarlo. Il consiglio è comunque: resistete, arrivate fino alla fine del libro. Non ve ne pentirete.
Romanzo ben strutturato, attuale, che ci porta a conoscere una futura ed immaginaria Taranto che tanto irreale non è. Un'amicizia che dura da anni e la vita che divide le strade. Uno stabilimento mette in discussione Taranto e i suoi abitanti, in una storia dura e lucida come l'acciaio, che ci porta a riflettere su una tematica relativa non solo alla città del Siderurgico. Ci vedrei un bel film! Un ottimo regalo natalizio!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore