"Nome d'arte di Gladys M. Smith, attrice e produttrice statunitense. Dopo un precocissimo esordio sui palcoscenici di Toronto, a sedici anni entra nel cinema scritturata da D.W. Griffith, che la dirige in vari film, tra cui il fortunatissimo The New York Hat (1912). Soprannominata «Mary Blondielocks» (Mary riccioli biondi) o anche «Little Mary», in una serie di film di successo interpretati tra il 1913 e il 1918 (Una povera bimba troppo ricca di M. Tourneur; Principessina e Stella Maris di M. Neilan) crea un tipo di «fatina» popolare, fatto di semplicità e di tenero fascino, che domina il cinema americano nel decennio 1915-25. Fidanzata d'America per antonomasia, sa sfruttare intelligentemente il suo mito sia in film da lei prodotti, sia nelle più disparate imprese commerciali (libri, radio, televisione), sia, e soprattutto, nei film della United Artists, la casa di produzione da lei fondata nel 1919 con Griffith, C. Chaplin e D. Fairbanks (suo marito dal 1920 al 1930). Tra le sue migliori interpretazioni: Papà gambalunga (1919) di M. Neilan, Pollyanna (1920) di P. Powell, Rosita (1923) di E. Lubitsch, Coquette (1929, suo primo film sonoro, premio Oscar) e La bisbetica domata (1929) entrambi di S. Taylor, Segreti (1933) di F. Borzage."