Nome d'arte di M. John Taylor, attore inglese. Comincia a teatro recitando Shakespeare, ma il suo esordio cinematografico lo vede calato nella Londra cruda di K. Loach nel cast di Poor Cow (1967). Il ruolo successivo gli impone una interpretazione ancora più «forte», questa volta da coprotagonista, in Caccia sadica (1970) di J. Losey, nei panni di un maniaco evaso che insieme a un compagno viene implacabilmente braccato dai suoi carcerieri. È a questo punto che S. Kubrick trova in lui Alex, il mostro acculturato e teppista la cui violenza verrà asservita al potere in Arancia meccanica (1971). La forza del celebre film, con la sua alchimia di brutalità, musiche di Beethoven e atmosfere stranianti, conferisce all'attore, perfettamente in parte, una sorta di aura, se non proprio da «maledetto», comunque fortemente anticonvenzionale. In questa chiave lo utilizzano successivamente L. Anderson nello psichedelico O Lucky Man (1973) e N. Mayer in L'uomo venuto dall'impossibile (1979). Nel 1980 T. Brass gli affida il ruolo del folle imperatore romano nel plurisequestrato Io, Caligola e ancora personaggi estremi sono quelli di Il bacio della pantera (1982) di P. Schrader e La morte avrà i suoi occhi (1987) di A.A. Seidelman. Gli anni appesantiscono un po' il suo aspetto ferino e inquietante e lo inducono a ripiegare su ruoli più di routine, per quanto sempre efficaci, dal fantascientifico Generazioni (1994) di D. Carson al comico Mr. Magoo di S. Tong (1997) e allo pseudo-documentaristico The Company (2003) di R.?Altman, dove è il direttore del Jeoffrey Ballet di Chicago. Lo si vede anche in un cammeo in In Good Company (2004) di P. Weitz, nel ruolo del serial killer protagonista di Evilenko (2004) di D. Grieco e in Halloween - The Beginning (2007) di R. Zombie.