Nome d'arte di Julia Jean Mildred Frances T., attrice statunitense. Casualmente notata e scritturata dalla Warner (L'ultima beffa di Don Giovanni, 1937, di J. Whale), passa alla Metro, che ne esalta (Le fanciulle delle follie, 1941, di R.Z. Leonard) fino alla forzatura (Se mi vuoi sposami, 1941, di J. Conway) il sex-appeal, ma ne verifica solo parzialmente le attitudini di attrice (Il dottor Jekyll e Mr. Hyde, 1941, di V. Fleming) pur facendone una star (La fortuna è bionda, 1943, di W. Ruggles). Intanto si afferma nella diabolica sensualità di Il postino suona sempre due volte (1946) di T. Garnett, seconda delle quattro versioni del film, e nella brillante coreografia in costume di I tre moschettieri (1948) di G. Sidney. Ma è già in fase discendente, tra regie fiacche che si protrarranno fino agli anni '60, dalle quali riaffiora grazie al «mestiere» di V. Minnelli (Il bruto e la bella, 1952) e alla struggente chiave drammatica di D. Sirk (Lo specchio della vita, 1959). La travagliata vita sentimentale (otto matrimoni), che ha il sapore di certe sue interpretazioni (I peccatori di Peyton, 1957, di M. Robson) si tinge di nero con l'omicidio del fidanzato e gangster Johnny Stompanato (1958).