Attore inglese. Ancora studente alla Lady Benson's Acting School, esordisce nel 1921 all'Old Vic nell'Enrico V. Nel 1930 interpreta Amleto e si impone come uno dei più autorevoli interpreti shakespeariani della sua generazione, sia in teatro sia al cinema. Si distingue nel cast del Giulio Cesare (1953) di J.L. Mankiewicz, nella perfetta ricostruzione dell'Italia quattrocentesca allestita da R. Castellani per Giulietta e Romeo (1954), nel vigoroso e disinvolto Riccardo III (1955) di L. Olivier, nell'anticonvenzionale Falstaff (1965) di O. Welles e nell'energico, affannato Hamlet (1996) di K. Branagh. Non sempre il cinema gli ha prestato sufficiente attenzione, utilizzandolo talvolta per ruoli di contorno o inserendolo in film meno brillanti delle sue prove. Quando l'eccellenza dell'attore si unisce a quella del film i risultati sono esemplari: è il caso di Galileo (1973) di J. Losey, Providence (1977) di A. Resnais, The Elephant Man (1980) di D. Lynch e L'ultima tempesta (1991) di P. Greenaway, in cui dà voce alle azioni di tutti i personaggi. La sua fisionomia fiera, imperturbabile ma vibrante di forza drammatica, è familiare al pubblico anche grazie alla partecipazione ai recenti Il primo cavaliere (1995) di J. Zucker, Ritratto di signora (1996) di J. Campion, Shine (1996) di S. Hicks ed Elizabeth (1998) di S. Kapur. La sua carriera, sia cinematografica sia teatrale, non manca di riconoscimenti: insignito del titolo di sir nel 1953 e dell'Order of Merit nel 1996, ottiene la prima nomination con il ruolo di Luigi vii in Becket e il suo re (1964) di P. Glenville e vince un Oscar per la commedia Arturo (1981) di S. Gordon.