L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 1997
Promo attive (1)
Una voce monologante, tragica e disperata, trascina il suo lamento lungo tutto questo frammentario poema drammatico. E’ la voce di un poeta, povero Faust solitario partito all’esplorazione delle sua coscienza e giunto alla visione del vuoto e dell’abisso. Ma è anche una delle ‘voci’ che abitarono Pessoa, uno dei suoi fantasmi, in questo caso con un’anagrafe e una biografia solo culturali, che parla dentro il poeta come un’ossessione e una maledizione. Denominato da Pessoa ‘tragedia soggettiva’, questo ‘Faust’ astratto e metafisico ha ormai lasciato l’ideale faustiano della Conoscenza e del Progresso per cantare l’inanità della vita, l’impossibilità di conoscere, il terrore della morte. Se accettiamo il suggerimento di Roman Jakobson di leggere Pessoa nel contesto dei grandi artisti mondiali nati sul limitare del Novecento, in compagnia di Stravinsky e di Joyce, non possiamo negare che questo ‘Faust’ soggettivo somigli a un ‘notturno’ suonato su una partitura di Stravinsky, ad una voce disperatamente balbettante recitata su un monologo interiore joyciano. In più ci sono la teosofia e l’esoterismo, coltivati da Pessoa per tutta la vita, che venano di mistero il poema; e con questa cifra potrebbero essere lette le altre voci che fanno da controcanto al lamento di Faust: voci che appartengono ai lemuri, ectoplasmi, spettri chiamati a declamare, sul palco della poesia, il doloroso vagabondaggio di un’anima.Antonio Tabucchi
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
recensione di Serani, U., L'Indice 1992, n. 3
Quando nel 1989 uscì per i tipi dell'Einaudi la traduzione italiana del "Faust" di Fernando Pessoa, in molti si chiesero perchè mai il libro non fosse stato pubblicato con il testo originale a fronte. Finalmente, due anni dopo, la Einaudi e la curatrice del volume, Maria Josè de Lancastre, pongono rimedio ed ecco uscire la nuova edizione completa del testo originale, nella trascrizione di Teresa Sobral Cunha, la studiosa che ha raccolto e dato forma a quei frammenti sparsi, destinati a comporre il testo drammatico, e li ha pubblicati in Portogallo nel 1988, con il titolo "Fausto. Tragedia Subjectiva."
Scritto tra il 1908 e il 1934 e mai completato, il "Faust" ci appare in una forma che, forse, potrà essere modificata così come è già accaduto al "Livro do desassosego", di cui nel 1991 è uscita in Portogallo una nuova edizione, sempre a cura di Teresa Sobral Cunha, che rivoluziona la prima struttura del testo e che pone nuovi interrogativi su quello che Pessoa aveva in mente e forse avrebbe fatto, se la morte non avesse posto bruscamente fine alla sua creazione poetica. Pertanto dobbiamo abituarci a considerare i testi pessoani dei 'work in progress' più di quanto lo stesso Pessoa, o i suoi eteronimi, non avessero già fatto. E questo vale, per noi, soprattutto per l'edizione italiana dei libri dello scrittore portoghese. Come è accaduto altre volte con altri curatori, Maria Josè de Lancastre scrive qui, nella nota previa alla sua traduzione di aver "eliminato molti testi compresi nell'edizione portoghese, specie quelli più lacunosi e frammentari". Dunque il "Faust" "italiano" è un altro rispetto a quello "portoghese" che a sua volta è già un'operazione di ricostruzione in cui la mano del curatore potrebbe andare oltre i propri compiti. Del resto sappiamo bene che, quando si affronta l'opera di Pessoa, l'intervento dell'editore del testo incide, per forza di cose, sulla struttura di quest'ultimo. Eppure nella sua incompletezza, nonostante le artificiose mutilazioni e, soprattutto, benchè manchi la revisione unitaria dell'autore su frammenti composti in quasi un trentennio, questo "Faust" conserva quel fascino che solo i grandi drammi posseggono.
Un dramma, o tragedia soggettiva come suggerisce Pessoa, in 5 atti e 4 intermezzi, in cui l'immaginario demoniaco legato alla vita di Georg Faust, capostipite di tutti i Faust letterari, è appena accennato (I atto) nell'intervento intriso di tragica impotenza di Lucifero. Nel testo pessoano non c'e nessun patto diabolico, perchè questo Faust non cerca nulla al di fuori di sè. Quando crede, per un momento, di poter cercare le risposte al di fuori di sè, in un elisir di qualcosa che lo stesso Pessoa non individua (e una delle tante lacune, dei tanti versi incompiuti) arriva all'omicidio. Ma neppure l'omicidio dona pace a Faust, giacchè tutta la sua sofferenza è legata alla coscienza della propria incapacita di vivere la vita. Una 'tragedia subjectiva' che Pessoa, nei suoi appunti, così riassumeva:
1| atto: conflitto dell'Intelligenza con se stessa. 2| atto: conflitto dell'Intelligenza con le altre Intelligenze. 3| atto: conflitto fra Intelligenza e Emozione. 4| atto: conflitto fra Intelligenza e Azione. 5| atto: sconfitta dell'lntelligenza.
Dunque è l'Intelligenza, l'ansia di conoscere il principio-motore dell'universo, che lo porta alla sconfitta e alla Morte; quella morte di cui inizialmente Faust ha timore perchè incognita, così come incognita è la vita da cui egli desidera fuggire perchè non la comprende. Alla fine, tuttavia, di fronte alla sconfitta dell'intelligenza, la Morte e liberazione: "Vieni dunque, Morte! / Sento i tuoi passi! Ti invoco! II tuo seno / sarà certo soave, e ascoltare il tuo cuore / sarà come sentire un'incerta e strana melodia / che rapisce al sonno, e va oltre il sonno. / Nulla, non posso più nulla, nulla, nulla...". Ed è impossibile non intravvedere nel cammino di Faust quello esoterico che il Pessoa uomo, nella sua ricerca di comprendere l'universo e i suoi principi, aveva cercato di percorrere nella sua vita reale e immaginata e in quella dei suoi fittizi eteronimi.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore