Uri Orlev nasce in una famiglia borghese ebraica. Allo scoppio della seconda guerra mondiale la famiglia viene internata nel ghetto di Varsavia e la madre viene uccisa dai nazisti. Del padre non si ha più traccia. Uri e il fratellino, rimasti con la zia materna, trovano nascondiglio presso alcune famiglie polacche. Nel 1943 vengono scoperti e condotti con i treni a Bergen-Belsen, dove vengono liberati nell'aprile del 1945. Nel 1954 i due ragazzi arrivano da soli in terra di Israele e vengono accolti dal kibbutz Ganigar. Alcuni anni dopo, il padre sopravvissuto alla guerra e risposato, si presenta ai figli. Uri Orlev ha lasciato il kibbutz nel 1962 e ora vive a Gerusalemme.
Orlev scrive soprattutto romanzi e storie per ragazzi. La shoah è un tema ricorrente della sua opera. Inizia a scrivere nel 1976 libri per ragazzi ispirandosi a esperienze personali o autobiografiche legate alla repressione nazista del popolo ebraico.
Scrive anche per la radio e la televisione e traduce dal polacco all’ebraico. Ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali, tra i quali nel 1996 il premio Andersen e nel 2003 il Premio Cento.
I suoi libri sono stati tradotti dall'ebraico in 38 lingue diverse.