Intellettuale poliedrico, narratore, saggista, studioso di esoterismo e dell’occulto, anticipatore di stili letterari e creatore di una sua personale filosofia esistenziale, Colin Wilson (1931- 2013) è stato un autore molto prolifico.
Di famiglia proletaria, fu un giovane operaio squattrinato nella Londra degli anni Cinquanta. Vorace lettore fin da bambino e imperterrito oratore a Hyde Park Corner, a dargli la fama a soli 24 anni fu il suo primo audace saggio, L’outsider, scritto nella sala lettura del British Museum, che esordì la stessa settimana del maggio 1956 insieme a Ricorda con rabbia di John Osborne. Annoverato tra i “Giovani arrabbiati”, Wilson fu consacrato come uno dei massimi scrittori anti-establishment della letteratura inglese. In seguito, mentre la sua fama veniva ingiustamente oscurata, mise al mondo 7 figli e una bibliografia sterminata di titoli che spaziano tra letteratura, psicologia, archeologia, magia e occultismo, Sci-Fi, paranormale, biografie di uomini eccezionali. È stato uno scrittore molto prolifico, tra gli ultimi titoli: La gabbia di vetro (Carbonio editore 2018, già 1966).